Bologna, obiettivo chiaro: tenere Orsolini e Dominguez

BOLOGNA L’Europa sarebbe il Paese del Bengodi per tutti. E non importa se fosse (anche) solo la Conference League. Prima per il Bologna, che potrebbe tornare a fare qualche viaggetto nel vecchio continente dopo gli anni con Giuseppe Gazzoni presidente e Carletto Mazzone allenatore, e che vedrebbe lievitato il valore dei propri calciatori, perché un conto è il palcoscenico italiano e un altro è quando puoi esportarli anche fuori dai confini. Poi per Bologna, che la sogna anche di giorno, dopo aver attraversato anni gonfi di speranze che poi con il passare del tempo sono diventate soltanto illusioni. Infine per gli stessi calciatori, soprattutto per quelli che ritengono di meritarla, e aspettano una chiamata da un club italiano che lotta per vincere lo scudetto, o dalla Liga o addirittura dalla Premier prima di rispondere sì alle richieste di rinnovo della società rossoblù, tentati come sono dalla voglia di giocare una coppa europea. Un esempio su tutti Nicolas Dominguez. E’ chiaro che non possiamo avere la certezza di questo nostra ipotesi, ma è facile immaginare come il centrocampista argentino sarebbe più felice di restare a Bologna nel caso in cui il Bologna l’anno prossimo potesse giocare in Conference. E lo stesso discorso può valere per certi versi anche per Lewis Ferguson, ora come ora molto corteggiato, anche se a differenza di Dominguez il centrocampista scozzese ha un contratto lungo e figuratevi se Giovanni Sartori e Thiago Motta lo lasceranno andare via. 

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L’Europa lievita i valori

Lo abbiamo detto, inutile nascondere come la conquista di un posto anche nell’Europa che conta meno consentirebbe al Bologna di veder valorizzati maggiormente i propri calciatori. Tra l’altro va aggiunto come Thiago Motta non chiederebbe assolutamente pezzi di luna, essendo già stato chiaro con i vertici del Bologna. Nel senso che vorrebbe la conferma di tanti rossoblù attuali, con l’aggiunta magari di un paio di titolari e di un paio di rincalzi, non dimenticando come ci siano alcuni rossoblù in scadenza di contratto. Caso mai va fatta una sottolineatura molto importante: se da una parte il Bologna può sperare in una crescita anche economica per quanto riguarda l’organico attuale, da un’altra è facile aspettarsi che quei calciatori in scadenza di contratto nel giugno del 2024 chiederanno un ingaggio più alto per rinnovare, avendo evidenziato buone potenzialità. In poche parole, ora batteranno il ferro essendo caldo, con Fenucci, Sartori e Di Vaio che faranno di tutto e di più per limitare i «danni». 

Ma i rinnovi costano di più

Sì, il contratto più complicato da risolvere è ancora quello di Dominguez, che al Bologna continua a dire di voler restare, trovandosi benissimo a Casteldebole, ma guai a non considerare il comportamento del suo agente Sabbag, il quale o si fa di nebbia o fa orecchie da mercante, informando Sartori che i tempi non sono ancora maturi per parlare del suo assistito. La morale è questa: i capi rossoblù confidano nella buona volontà del calciatore, con la speranza che alla fine dei giochi non faccia come Mattias Svanberg, convinto ad andare a giocare altrove dal proprio procuratore Martin Dahlin. Riccardo Orsolini? Il Bologna sta trattando il rinnovo dell’Orso da mesi con il suo procuratore Michelangelo Minieri, certo, da molto prima della sua nuova esplosione, e anche se non lo ammette pubblicamente, è più sereno sulla permanenza a Bologna di Orsolini rispetto a quella di Dominguez. Ecco, magari i responsabili dell’area tecnica rossoblù hanno messo in preventivo che l’ingaggio dell’Orso gli verrà a costare di più, ma almeno a oggi non pensano di rischiare di doverlo cedere a giugno per non perderlo a zero poi nel 2024. 

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