Bologna, Mihajlovic: Vi racconto quella volta che Caniggia…

BOLOGNA – Domani il Bologna ospiterà la Sampdoria, e il tecnico Sinisa Mihajlovic si prepara ad affrontare la sua ex squadra. Queste le sue parole in conferenza stampa: “Il torneo è ancora lungo. Giochiamo gara per gara. Le prossime sono due partite alla nostra portata, ma dobbiamo restare concentrati e cercare di fare il meglio possibile. Testa solo alla Samp, sarà dura, ma con il giusto atteggiamento possiamo far bene”. Ieri Julio Velasco ha fatto visita ai rossoblù: “Io ho avuto la fortuna di conoscerlo quando stavo alla Lazio. Lui è un grande uomo di sport. Quando parlava diceva grandi cose sullo sport e sulla vita e mi ha sempre impressionato. Ho voluto che venissie qui perché è sempre un piacere ascoltarlo. Ieri gli abbiamo spiegato come stiamo lavorando e dove vorremmo migliorare. E’ stato qui un’oretta e ci ha parlato tanto della gestione del gruppo, dell’atteggiamento mentale, della la tecnologia che spesso ruba l’attenzione… I ragazzi ne sono stati tutti contenti, erano incuriositi da quello che ha detto e da come lo ha detto.

Mihajlovic e l'aneddoto con Boskov: "Caniggia gli aveva dato il numero.."

Guarda il video

Mihajlovic e l’aneddoto con Boskov: “Caniggia gli aveva dato il numero..”

“La Samp può cambiare molti moduli a partita in corso”

Si parla poi dei singoli: “Ieri si sono allenati tutti, sono tutti recuperabili. Vediamo oggi, ma credo che saranno tutti arruolabili. Barrow di nuovo esterno? Si, come potrebbe andare in panchina o giocare centravanti… A Napoli non penso che non siamo riusciti a segnare per troppa foga. Abbiamo creato tanto, ma come in tante altre volte non siamo riusciti a fare gol. I doriani hanno molte soluzioni. Possono cambiare diversi sistemi di gioco anche a match in corso. Ma noi ci siamo preparati bene, al di là della loro bravura. Io cerco di lavorare sempre sulla mia squadra, poco sull’avversario”…

“Il problema dei telefonini è l’uso eccessivo. Vi racconto quella volta che Boskov…”

Il mister rossoblù parla poi dell’impatto di cellulari e tecnologia sui giocatori di adesso: “Io il telefonino lo so accendere e spegnere, poi usare per parlare. Ma vengo da un’altra generazione. I ragazzi di oggi scrivono senza guardare. Io prima di scrivere un messaggio ci metto tre ore. Adesso bisogna adattarsi a questo, ma bisogna anche fargli capire che quando è troppo è troppo. Soprattutto perché ne viene a mancare di comunicazione. Se quando siamo insieme ognuno guarda il suo telefonino e non comunichiamo, siamo delle mummie. ieri Julio ha parlato anche della PlayStation… Non è una cosa rilassante, leggere un libro lo è. Dopo la partita se vai a ballare ti liberi dal punto mentalmente. Se invece stai a casa attaccato ai videogiochi, non riposi il cervello. Giocando alla Play l’attenzione si brucia, quindi se lo si fa prima di una partita le energie finiscono. Con questo non dico che non vada fatto, ma con dei limiti. Vi racconto un aneddoto a proposito dei cellulari: Boskov ci chiamava tutti per sapere se eravamo tornati a casa alla sera. Una volta io ero a cena ed ero tornato alle 23.30 ma lui mi aveva chiamato e non c’ero. Il giorno dopo si è arrabbiato e mi ha detto: ‘Qui il più grande professionista è Caniggia“… Per forza, lui gli aveva dato il numero di cellulare, ed era a cena con me!”.

Mihajlovic e l'uso dei cellullari: "Il problema è il troppo utilizzo"

Guarda il video

Mihajlovic e l’uso dei cellullari: “Il problema è il troppo utilizzo”

“Il mio futuro è domani. Ferrero è un amico”

Sulle parole di Fenucci, che lo considera ancora parte fondante del progetto rossoblù: “Il mio futuro è domani, io sono concentrato per vincere e finire bene il campionato. Poi ci sarà tempo per parlare di tutto”. Si dice anche che Massimo Ferrero sia interessato a riportare Sinisa sulla sponda blucerchiata di Genova: “Per me Ferrero è un amico, mi sento con lui spesso, al di là del calcio. Mi è sempre venuto a trovare anche in ospedale. Anzi approfitto per fare gli auguri anche a Gianni (Morandi, ndr), che ora è in ospedale. Una volta sono venuti entrambi a trovarmi in ospedale, sono state le due ore più belle… Sembravano i due vecchietti di The Muppet Show, e io stavo li sdraiato a guardarli”.

Precedente Juve, Cristiano Ronaldo: "I veri campioni non si spezzano mai" Successivo Cristiano, sfogo amaro: “Per fortuna il calcio ha memoria”