Bologna, il ct della Grecia: “Lykogiannis e Kyriakopoulos possono giocare insieme”

Gustavo Poyet, tra pochi giorni festeggerà un anno da ct della Grecia. Ce n’è un pezzettino anche a Bologna, anzi due: Lykogiannis e Kyriakopoulos. Li prenderà in considerazione?  

Quando sono arrivato ho fatto una lista. Ho messo insieme quarantacinque, quarantasei giocatori. E poi mi sono messo lì, con calma, e li ho chiamati tutti. Uno per uno. Per parlare, per un confronto. Il problema è che poi ne devi selezionarne ventitré, venticinque al massimo, e dipende sempre dal momento. Per la posizione in cui giocano loro due adesso è difficile“.

Cioè terzini sinistri.

Il ct prima di me ne prendeva sempre tre, a sinistra. Io, invece, normalmente ne porto due. Ai ragazzi, in qualsiasi ruolo, però dico sempre la verità: “Nella lista ci sei, vediamo”. La cosa incredibile è che in Grecia ci sono tantissimi terzini sinistri“. 
 
Lyko e Kyria possono giocare insieme?

Kyria può fare anche l’esterno alto, è un giocatore che ho sempre visto bene anche lì: quel ruolo lo può ricoprire. E’ bravo con il pallone, sa come muoversi. Ma dipende sempre dalla partita e a me piace vedere i giocatori nel loro habitat. Io gioco molto con un 4-3-3, ma con un altro tipo di esterno. Lyko ha esperienza, sa muoversi bene. Quindi sì: possono giocare insieme“.  

Non ha pensato di convocarli per le sfide contro Gibilterra e Lituania?

Tutti avranno le possibilità, come ho detto ho chiamato tutti i giocatori, nella lista c’erano anche Lyko e Kyria. Ma il momento conta“. 
 
Le loro qualità?

Sono giocatori che hanno carattere e sanno gestire le situazioni. Lyko lo vidi in una partita di campionato. A un certo punto mi si è accesa la lampadina: bravo, ho pensato. Cross e forza. Kyria lo portai a giocare contro la Romania, la partita dopo rimase in panchina“.  
 
E dopo?

Bisogna fare delle scelte. Ma la porta della nazionale è aperta per tutti“.  
 
Sosa invece? È uruguaiano come lei.

Spesso un giocatore ha bisogno di tempo per ambientarsi. Non parlo solo di lui, tanti. Arrivato in Francia io ero stato un disastro. Dipende da molti fattori. Ma un uruguaiano è sempre troppo importante per una squadra, la mentalità è sempre vincente“. 

Thiago Motta le piace?

Molto, sta facendo un grande lavoro, un processo per portare la sua squadra più in alto. Gioca un calcio speciale, e lo fa con i giocatori che stanno meglio. Mi aspetto grandi cose da lui“.

L’Europa?

Non lo so, la Serie A è molto difficile. Dipende sempre da tanti fattori. Se il tempo è maturo allora ci riuscirà. Ma comunque sta lavorando bene”. 
 
Cosa c’è di diverso nel fare il ct?

Quando uno allena una Nazionale deve semplificare l’informazione. Preparare un campionato ti premette di fare un lavoro sulla parte difensiva e offensiva. Puoi andare piano o lento, ma la quantità di informazione è tremenda. In Nazionale non hai tempo, devi selezionare le info e darle. Questo abbiamo fatto in Grecia“.  
 
A Euro2024 saranno passati 20 anni dalla vittoria miracolosa della Grecia agli Europei.

Quando sono arrivato la situazione tra tifosi e squadra non era di unità, si era persa un po’ la passione. Adesso si sente qualcosa di diverso. La cosa che conta è fare bene la Nations League. Possibilità di andare ne abbiamo. Vediamo“. 

Lei ha giocato una vita nel Chelsea, che idea si è fatto della stagione?

Mi piacerebbe tanto che qualcuno dicesse: questo è un anno di transizione. Così i tifosi sono più tranquilli. La preoccupazione è grande“.  

Lei ha giocato con Gianluca Vialli.

La sua morte è stata un colpo tremendo per me. Ero in Uruguay a trovare la mia mamma, l’ho saputo mentre ero lì. Per me è stato un grande, ti raccontava tutto, mi ha cambiato la vita in tante cose. Mi ha fatto vedere il calcio in modo diverso. Stiamo provando a organizzare qualcosa per lui“. 

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