Bologna, è capitan Soriano l’uomo in più

La sensazione è che Thiago Motta abbia già aggiunto un posto a tavola, perché almeno a guardare quello che è accaduto contro il Sassuolo, prima della sosta per il mondiale in Qatar, e soprattutto in queste ultime amichevoli contro il Maiorca e il Verona, Roberto Soriano potrà anche non doversi mettere più a sedere solo a pranzo cominciato. Per i suoi meriti, attenzione, non avendogli regalato niente nessuno, nonostante sia il capitano di questo Bologna. La verità è che Soriano è cresciuto molto a livello fisico e si è ritrovato anche sul piano mentale, avendo capito quelli che erano i suoi limiti, e che per tornare a essere un protagonista dentro il campo avrebbe dovuto cancellare quello che era stato con Sinisa Mihajlovic in panchina. Badate bene, sia nel tempo in cui volava e faceva gol appena toccava il pallone sia per tutto l’anno passato nel corso del quale ha fabbricato più stenti che luci, anche se come impegno ha sempre dato tutto quello che aveva dentro. E siamo sicuri che per quelle che sono da sempre la sua infinita professionalità e la consapevolezza delle sue possibilità proprio lui stesso alla fine sia stato nel frattempo il più scontento e deluso non essendo riuscito a garantire in tante partite ciò di cui è capace. 

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In silenzio e tanto lavoro

Ora, andare a rivisitare i motivi per i quali Soriano si era perso non sarebbe né giusto né corretto, c’è chi insinua che ormai si sentisse sicuro del posto indipendentemente da quello che era il suo rendimento ma non vogliamo e non possiamo credere che sia così, anzi, siamo certi che non è così. Va sottolineato come Thiago Motta abbia sempre parlato bene di lui, è vero che non lo impiegava ma è altrettanto vero che lo ha sempre portato come esempio per il lavoro fatto nel corso della settimana, «sta alzando lo spessore degli allenamenti», l’assicurazione dettata dal tecnico rossoblù. Poi è accaduto che settimana dopo settimana ha cominciato a dargli un certo minutaggio nel finale, convinto com’era che Soriano aggiungesse qualità a una squadra che inevitabilmente sul piano fisico stava calando. Soriano non ha mai detto una parola, mai un gesto sbagliato, mai una smorfia, si è rimboccato le maniche e a testa bassa ha cominciato a lavorare ancora più duramente, rendendosi conto che solo così avrebbe onorato il suo ruolo di capitano da una parte e potuto convincere Thiago Motta a regalargli con il tempo più spazi da un’altra. E così è stato, perché a oggi Soriano è un altro rispetto a un paio di mesi fa.

Mai un peso, ora una risorsa

Non lo abbiamo mai considerato un peso per il Bologna, intendiamoci, ma tante volte abbiamo evidenziato le sue grandi difficoltà e come fosse vuoto e senza fiducia, perché stringi stringi, al di là del lavoro che faceva e dell’impegno che sempre ci metteva, Soriano non determinava, o quanto meno determinava troppo poco. No, non è più così, potremo anche sbagliarci, ma la nostra impressione è che sia tornato a essere una risorsa anche dentro il campo e non solo più negli spogliatoi. Certo, non possono essere due partite a far capire come il mondo Soriano possa essersi capovolto, il capitano rossoblù dovrà dare un seguito alla sua crescita, ma questa convinzione sta trovando sempre più spazio anche a Casteldebole, sì, anche nella testa sia degli uomini dell’area tecnica che in quella dei dirigenti. E ciò sarà importante per il Bologna, primo perché una sana concorrenza è sempre costruttiva per la squadra, secondo perché Thiago Motta potrà avere un calciatore in più sul quale contare fin dal primo minuto. Se questo Soriano convincerà il governo rossoblù e lo stesso Thiago a rinnovargli il contratto in scadenza nel prossimo giugno? Soriano lo vuole fortemente e di questo passo potrebbe anche riuscirci.


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