Bologna, dati da top: in una statistica solo il Napoli ha fatto meglio

Tutti i grandi allenatori hanno coniato slogan e massime passate alla storia. Thiago Motta non è diverso: «Se teniamo palla noi non ce l’hanno loro». Infatti il Bologna è la seconda squadra per trame di passaggi riusciti di tutta la Serie A. I rossoblù ne hanno messi insieme 1.669. Solo il Napoli campione d’Italia ha fatto meglio con 1.727. È un dato significativo non tanto per la mole di tocchi effettuati, ma perché dà la misura del gioco che Motta ha costruito (e sta ancora costruendo) a un anno dalla sua gestione. Un’altra massima che Motta ripete spesso: «Ogni partita è una storia diversa». La favola contro il Cagliari è stata raccontata anche grazie al dato del possesso palla, che nel primo tempo sfiorava addirittura il settanta per cento. Non sono i numeri a impressionare, ma l’abilità con cui Motta sta mettendo insieme l’idea alla base del suo gioco: il controllo del pallone. Nella sua tesi di Coverciano lo aveva scritto: non bisogna avere paura del pallone. Nella sua carriera di giocatore, scrive Thiago, spesso si è trovato a fare i conti con compagni che sentivano la palla scottare tra i piedi. Una paura che Motta ha cercato di limitare, di combattere, persino di affrontare in questa sua seconda vita da tecnico.

Motta: le sue idee applicate al Bologna

Motta non è teorico, il suo gioco è pragmatico, concreto, efficace. Il tempo del suo calcio è scandito e preciso come un orologio. In questo meccanismo dove l’individualità conta (eccome se conta) c’è spazio per la libertà, per la manifestazione estemporanea del talento. Ma la collettività viene prima del resto. E lo strumento chiave per poter mettere insieme il gioco che Thiago sta realizzando è il passaggio. In Serie A molte squadre ne usano meno del Bologna. Da un lato per velocizzare il gioco, ma spesso il margine di errore è più alto. La Juventus, per esempio, ha messo insieme 1.479 passaggi a fronte di una precisione che si attesta intorno alla 85%. O la Roma, che ha 1.371 passaggi in database con una precisione poco superiore all’84%. Leggere i dati è complesso perché ogni squadra che punta al successo tende a vivacizzare la giocata, anche con lanci lunghi. Ma è chiaro che il Bologna di inizio stagione ha messo al primo posto la capacità di gestire il pallone. È una differenza sostanziale, su cui Motta non vuole cali di concentrazione.

La precisione dei passaggi al primo posto

La precisione dei passaggi (quelli dunque riusciti) si attesta per il Bologna vicino all’87% (86,9%). Solo Napoli, Inter e Monza hanno fatto meglio. Ecco, il Monza è la squadra che più di ogni altra si avvicina alla tipologia del gioco rossoblù. Non a caso il tecnico è Palladino, che arriva dalla stessa scuola di Motta. Nel gioco tuttocampo dell’allenatore italo-brasiliano c’è tutto: senso della posizione, inserimento, gioco rapido. Ma la gestione della palla diventa decisiva per poter competere contro tutte, anche contro quelle squadre di prima fascia che hanno profili più forti e che puntano a traguardi più prestigiosi. Motta non ha solo lavorato sulla parte tecnico-atletica, ha insistito molto sulla testa. L’idea di Motta è rendere un gruppo capace di familiarizzare con il pallone al punto di farlo essere un elemento amico. La costruzione dal basso (e il suo famoso modulo 2-7-2 che faceva quando allenava i baby del Psg) è possibile solo per la capacità di tenere il comando del gioco, e dunque avere tra i piedi il pallone. A Casteldebole lo sanno tutti: è uno dei grandi dettami di Motta.


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