Bollini e la soddisfazione per aver battuto l’Italia: “Così cresciamo talenti”

La sua Under 20 ha sconfitto 1-0 in amichevole la Nazionale di Mancini: “Ha segnato Cangiano, ma ci sono tanti altri giovani italiani di valore: il c.t. li conosce e li apprezza”

L’azzurro gli dona: da c.t. dell’Under 20 Alberto Bollini ha appena “piegato” la Nazionale in amichevole. Il 13 ottobre scorso, da commissario tecnico (ad interim) dell’Under 21, aveva battuto l’Irlanda in gara vera, verissima: tre punti decisivi per la conquista dell’Europei di categoria. Quello della mattinata a Coverciano era un allenamento per la squadra di Mancini, prossima al debutto contro la Turchia (venerdì 11 a Roma), il giorno dopo il successo contro la Repubblica Ceca. Non per i ragazzi scatenati di Bollini: dietro il bel gol di Cangiano c’è un gruppo che cresce. E un allenatore che di giovani sa come nessun altro: oltre 560 partite da tecnico in Primavera (due scudetti e una Coppa Italia alla Lazio) e un lungo lavoro di valorizzazione tra Serie B, C e A come vice di Reja sulle panchine di Lazio e Atalanta.

Battere la Nazionale di Mancini è un evento: i suoi ragazzi hanno festeggiato?
“Il clima era assolutamente amichevole e collaborativo. Ma la vetrina federale dà motivazioni vere: è stata un’occasione di confronto e di crescita, esattamente quello che ci è mancato in questi mesi di pandemia”.

La sua Under 20 si era conquistata il diritto di partecipare al Mondiale in Indonesia previsto per maggio e annullato per Covid. Come si motivano i ragazzi ad andare oltre?
“Con costanza e professionalità. Il messaggio che Giorgio Chiellini ha voluto trasmetterci oggi dopo la partita, parlando ai ragazzi. Lui è l’esempio di certi valori: capacità, serietà, gestione. Anche in un periodo vuoto è stato determinante mantenere vivi i rapporti: a volte basta un messaggio a un ragazzo per farlo sentire coinvolto e partecipe. Il club Italia in questo senso insegna: è una grande famiglia. In campo aiutano allenamenti sempre nuovi, mirati e da parte dello staff tanto, tanto studio”.

I fatti poi non mentono: le selezioni giovanili sono il trampolino per la Nazionale. Chi tra quelli del suo gruppo è pronto al grande salto?
“Questo raduno è formato dai ragazzi del 2000, 2001 e 2002, che poi formeranno la prossima Under 21. Un esempio su tutti: Raspadori. A ottobre scorso era con me nell’Under 21 B. Oggi è pronto per l’Europeo dei grandi grazie alle sue qualità e al rendimento, ma anche alla bravura di chi ha creduto in lui. Mancini è sapiente, con i giovani non ha solo coraggio ma li conosce a fondo. Una storia così può essere di grande stimolo per tuti gli altri”.

E gli altri chi saranno?
“Noi seguiamo tutti grazie al lavoro di tecnici, staff, osservatori, coordinati da Maurizio Viscidi. Le ultime convocazioni sono un esempio. Ne hanno fatto parte Piccoli e Calafiori, oggi c’erano Vignato (anche se indisponibile) e Salcedo. C’erano giocatori reduci dall’ultima B come Cangiano o Papetti, e del gruppo fanno parte anche alcuni Primavera. Il club Italia segue tutti quelli che si mettono in mostra. Anche se non hanno compiuto tutti i passi nelle nazionali giovanili, come Carboni del Cagliari, entrato in Under 19. Domani in amichevole con San Marino giocherà chi non ha potuto avere spazio oggi: Cassandro, Gallo, Viviani, Colombo, Russo, Turati, Rinaldi. Vogliamo vedere tutti all’opera”.

Finalmente in Italia si dà più spazio ai ragazzi anche nei club?
“Il minutaggio è effettivamente aumentato, specie nei mesi post pandemia. C’è ancora una difficoltà nel salto tra settore giovanile e prima squadra: i ragazzi pagano le pressioni. Le squadre Under 23 sono una soluzione, soprattutto va data ai giovani la possibilità di sbagliare senza facili bocciature. L’importante è che siano collocati in contesti giusti, dove possano sfruttare il loro entusiasmo. Riccardi oggi era con noi anche dopo una stagione in prestito al Pescara con poche presenze: per le qualità che ha può benissimo riprendersi la scena da protagonista”.

I suoi prossimi obiettivi?
“Le squadre minori lavorano sempre in funzione della prima squadra. E i risultati ci sono. Oggi Mancini ci ha ringraziati per la disponibilità, in realtà siamo noi che ringraziamo lui e lo staff”.

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