Bissouma, il quarto posto con il Brighton e l’offerta di Klopp

I tifosi del Brighton non si divertivano così tanto da trentotto anni, dai tempi della squadra governata da una mezzala di nome Jimmy Case, sedici trofei con il Liverpool del mitico Bob Paisley, e costruita con pochi soldi dal manager Jimmy Melia, capaci di avvicinarsi alla Coppa d’Inghilterra come non era mai avvenuto in tutta la storia. Il Brighton rappresentava anche in quell’epoca un club di opposizione, era l’altra faccia dell’aristocrazia, si prese le copertine dei tabloid arrivando al replay della finale di Wembley, persa poi contro il Manchester United di Wilkins e Robson, di Mühren e Stapleton, di Whiteside e del tecnico Ron Atkinson. Dal 1983 mancavano queste emozioni, tra retrocessioni e debiti. La crisi finanziaria del 1997 costrinse la vecchia proprietà a cedere addirittura lo storico impianto di Goldstone Ground e a traslocare in affitto a Gillingham. E adesso il ricordo di quella montagna di problemi, nel nuovo Falmer Stadium, aiuta a godersi ancora di più il presente.

QUARTO POSTO – La stagione del Brighton è cominciata in top class: dodici punti in cinque partite, quarto posto, quattro vittorie e solo una sconfitta, subita dall’Everton di Rafa Benitez. Applausi anche in Coppa di Lega per la squadra guidata da Graham Potter, in grado di eliminare il Cardiff nel secondo turno e lo Swansea nel terzo. Una partenza da incorniciare, anche se l’obiettivo resta quello di centrare la quinta salvezza consecutiva in Premier League, confidando sull’aiuto del centravanti francese Neal Maupay, tre gol, e del belga Leandro Trossard, un piccolo Mertens scoperto nel Genk e valutato ora quasi venti milioni di sterline.

LALLANA E WELBECK – Ordine, equilibrio, ritmo: il 3-4-2-1 di Potter ha trasformato le prospettive del Brighton, compatto e imprevedibile, capace di sfruttare sulle fasce la spinta di March e Cucurella, spagnolo, scuola Barcellona, ma anche la sapiente regia di Lallana, tornato protagonista con la maglia dei Seagulls dopo il titolo vinto in Premier con il Liverpool. Ma Lallana non è l’unico giocatore rigenerato da Potter: c’è anche Welbeck, ex talento di Manchester United e Arsenal, ad aver ritrovato la strada giusta.

L’ASTA – Il pezzo pregiato, però, è il mediano Yves Bissouma, venticinque anni, maliano, un metro e 82, considerato da Potter un “tinkerman” (un aggiustatutto) e un maratoneta come il francese Kanté, decisivo nel Leicester di Ranieri e più avanti nel Chelsea di Conte e Tuchel. Copre e costruisce, recupera tanti palloni, protegge la difesa, in questa stagione si è aggiudicato in Premier l’84% dei tackle e ha partecipato alla manovra con 251 passaggi. Cinque partite da titolare, sostituito solo una volta, negli ultimi undici minuti della sfida vinta per 2-1 sul Leicester. E’ cresciuto in Mali, ma è nato a Issia, in Costa d’Avorio, il 30 agosto del 1996. E’ un destro naturale, ha cominciato a giocare nel Real Bamako e nel 2016 è arrivato in Francia, preso dal Lille, che lo ha ceduto due anni più tardi per sedici milioni al Brighton. Potter ha strappato una promessa al presidente Tony Bloom, campione di poker e investitore immobiliare: quella di trattenerlo a gennaio, di non lasciarlo andare via prima della prossima estate. I rischi, però non mancano: Bissouma è molto stimato da Klopp, il Liverpool è pronto a trattarlo e aspetta una risposta. Il prezzo? Venticinque milioni di sterline.

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