Benitez, Mourinho, Scolari e… La carica degli allenatori big mai stati calciatori pro

“Per essere un bravo fantino, devo essere stato anche un cavallo?”. Dal calcio all’ippica, il passo è breve. E stavolta non c’entra il corto muso di Max Allegri. Con questo paragone, Arrigo Sacchi ha mosso una critica nei confronti della regola per cui, per frequentare il supercorso da allenatori in Italia, è richiesto un passato da calciatore in Nazionale, Serie A o B. Arrivato sul tetto d’Europa senza aver mai giocato tra i professionisti, l’ex ct non è l’unico tecnico che ha raggiunto grandi traguardi nonostante un trascorso mediocre con il pallone tra i piedi. Da Zeman a Mourinho, in tanti hanno seguito le sue orme. a partire da Sven Goran Eriksson: oltre quarant’anni di carriera, decine di trofei tra i quali uno scudetto con la Lazio e quattro Coppa Italia, il tecnico svedese ha un passato da terzino nelle serie minori del suo Paese, ma a 27 anni ha dovuto smettere a causa di un infortunio al ginocchio. Un anno più tardi è entrato nello staff del Degerfors come vice di Tord Grip, suo ex compagno di squadra, e da lì ha iniziato una scalata che l’ha portato a esaltarsi prima in patria, poi nei più prestigiosi campionati europei e con Inghilterra, Messico e Costa D’Avorio.

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