Benevento, Foggia: “Non si può perdere così. Tutti in ritiro. E Inzaghi resta”

La sfida con la Fiorentina era uno spartiacque stagionale per il Benevento. E il verdetto del campo lascia poco spazio alle interpretazioni. I sanniti dovranno sudarsi la salvezza. Impresa diventata molto più complicata nelle ultime giornate e resa ancor più difficile dal poker servito dalla Fiorentina che permette ai viola di incamerare tre punti pesantissime e portarsi anche in vantaggio negli scontri diretti. Parla la società. Foggia  analizza la sfida ai microfoni di Sky Sport.

APPROCCIO – La chiave è nel primo tempo, disastroso, del Benevento. Approccio totalmente sbagliato. Il direttore ha preso provvedimenti. “In questo momento allenatore e squadra devono isolarsi. In questi momenti parla la società. Da domani inizierà un ritiro. Inzaghi è confermato, non è la prima volta che un allenatore non si presenta ai microfoni dopo una partita, ma è giusto che ci sia un confronto da uomini da parte di tutti. Il momento dura da un po’ troppo. Quindi è evidente che ci sono delle difficoltà che ci stiamo trascinando. Questa squadra deve farsi un esame di coscienza e trovare la soluzione. Allenatori e giocatori sono gli stessi del girone d’andata. Quindi il problema è mentale. Da uomini è il momento di uscirne, se si è capaci di farlo”.

SALVEZZA – La permanenza è ancora possibile, ma non è più così scontata. L’effetto sorpresa sembra svanito ed ha lasciato in eredità una squadra in grave difficoltà. La squadra non vince da gennaio. Foggia recrimina anche su qualche episodio come il presunto fallo di mano di Caceres ma non accampa scuse. “La mano non è attaccata al corpo. Noi sbagliamo i gol, li prendiamo, ma gli arbitri perlomeno potrebbero andare a rivedere certe immagini. Se c’è il Var usiamolo. Comunque non cerchiamo alibi. La nostra prestazione è e resta incolore al netto dell’episodio puntualizzato. Abbiamo 26 punti, non sono pochi per l’obiettivo che ci siamo prefissati, ma c’è modo e modo per non fare punti. Queste sono sconfitte che pesano per come arrivano. Non si può iniziare a giocare dopo aver preso tre gol. E la prova è nel secondo tempo, quando la squadra ha quasi riaperto la partita. Bisogna anche saper perdere, e questo non è modo”.

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