Belotti show: un gol ogni 59′ E Iago si vendica di Spalletti

Iago Falque fa festa con Andrea Belotti. AnsaIago Falque fa festa con Andrea Belotti. Ansa
Iago Falque fa festa con Andrea Belotti. Ansa
Iago Falque fa festa con Andrea Belotti. Ansa
Scoprire che un centravanti italiano di 22 anni è in grado di fare la differenza in Serie A aumenta esponenzialmente i sorrisi: che ci sia un Torino con Belotti e uno senza lo aveva ammesso candidamente anche Sinisa Mihalovic, costretto a farne a meno a Bergamo e con l’Empoli, raccogliendo un punto in due partite, e per quasi tutta la partita a Pescara, dove i granata hanno resistito eroicamente strappando lo 0-0. È bastato che l’attaccante tornasse in campo dal 1′ e il Toro è tornato a vincere facendo a pezzi una Roma continuamente in affanno ogni volta che la palla l’aveva lui: un gol, il quinto in 4 partite, un rigore procurato, un assist più o meno volontario per il 3-1. E tanto altro. Pochi dubbi: con gli assoli del Gallo il canto granata diventa una melodia.

media da paura — I numeri dicono che Belotti segna ogni volta che gioca titolare in campionato: un gol al Milan, tre al Bologna, uno alla Roma. Sommando il tempo in cui è rimasto in campo (compreso lo spezzone di Pescara) si ottiene un dato impressionante: un gol ogni 58,8 minuti. Se per innamorarsi basta un’ora – come cantava anni fa Loretta Goggi – al Gallo basta anche meno per centrare la porta e far impazzire la Maratona e non solo. Perché Belotti deve farne ancora di strada, ma quest’inizio di stagione straordinario non sembra affatto un caso, non solo per le qualità che mette in vetrina ora il giocatore: senza toccare le recenti vette, Belotti aveva segnato già 11 gol nelle ultime 20 partite la scorsa stagione. Più di una rete ogni due gare: media da grande centravanti. In panchina c’era Ventura, oggi c.t. della Nazionale che non a caso gli ha già fatto assaggiare l’azzurro: nel momento in cui Balotelli avanza la propria candidatura per un ritorno in Nazionale, continuando così Belotti può togliere anche il posto a Pellè.

iago — Certo, c’è una cosa che il Gallo non ha ancora imparato a fare: battere i rigori. Avesse segnato quelli al Milan e al Bologna, oggi sarebbe già capocannoniere. Di sicuro, però, sa come procurarseli: il dribbling stretto a Bruno Peres è da manuale del calcio. Sul dischetto, poi, è andato Iago Falque, che così ha cominciato a prendersi la sua personale rivincita chiusa con la doppietta. Era un ex, ma non ha nascosto la sua gioia: tutt’altro. Del resto la Roma lo ha scaricato cedendolo in prestito al Toro e Spalletti anche: al netto di problemi fisici, dal giorno in cui il tecnico toscano tornò nella Capitale, mise in campo Iago solo 6 volte, solo una dal 1′ e persino fuori ruolo (da mezzala col Bologna), mai per 90 minuti. L’addio era scontato, che Iago segnasse due gol proprio alla sua vecchia squadra, ancora proprietaria del suo cartellino, molto meno.

 Gasport 

Precedente Pjanic, il saluto da ex Visita in hotel alla Roma Successivo Lazio, Parolo: "Voglia di riscattare il ko di San Siro"