Belotti al Monza: il colpo di Stroppa prende forma

Questa volta è tutto vero: il traguardo è diventato realtà dopo una battaglia batticuore. Le delusioni patite nella scorsa stagione con Balotelli e Boateng sono evaporate nella notte della gloria all’Arena Garibaldi. E siamo appena all’inizio di una nuova epopea berlusconiana.

Berlusconi, ecco cosa ha detto ai giocatori del Monza

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Investimenti e mercato

Il patron a caldo ha parlato di scudetto e Champions League e, intanto, ha già stanziato una cifra tra i 60 e i 70 milioni di euro per affrontare nel migliore dei modi la massima categoria e presentarsi non solo a San Siro con nuove ambizioni e l’intento di vincere e giocarsela quanto meno alla pari. Idee subito chiare pertanto sul mercato: il primo colpo potrebbe essere l’attaccante della Nazionale Andrea Belotti che è a scadenza con il Torino e non ha ancora trovato un accordo per il rinnovo col presidente Urbano Cairo. Ma la squadra allestita da Stroppa e portata al trionfo finale, non facile e non scontato, ha una base da cui ripartire già solida. E il rapporto costante con i vertici della società sarà un metodo di lavoro che già si è rivelato fruttuoso. «Galliani è sempre stato sereno, una spalla – ha ribadito l’allenatore parlando a Sky -. Con Berlusconi ci siamo sempre confrontati su quelle che potevano essere le scelte. Una disamina fatta con vedute diverse ma sempre con grande rispetto nei miei confronti. Pensavo che fossero più condizionanti». Insomma, una gestione delle tante risorse a disposizione esemplare e anche una tenacia nel difendere il suo credo tattico, mai rinnegato, nonostante le sollecitazioni a tentare altre strade. «Vincere a Cittadella in 9 contro 11 ha cambiato l’inerzia della stagione – ha ribadito Stroppa -. Ci sono state difficoltà oggettive per gli infortuni e il Covid. Ma nel girone di ritorno abbiamo fatto più punti di tutti. E la sconfitta di Perugia ci ha ricompattati e dato forza». Insomma, Giovannino ha tirato dritto per la sua strada e attingendo alle energie di tutti i suoi uomini è riuscito a piegare un Pisa che non era l’ultimo arrivato nell’ampia rosa di squadre candidate alla A. Un dato su tutti: sono stati ben 26 i gol segnati dai subentranti, 21 durante la stagione regolare (record) e i 5 nei playoff, con le reti dalla panchina di Mancuso e D’Alessandro al Brescia e le 3 di Gyktjaer al Pisa. Proprio il nazionale danese è diventata l’arma letale dei brianzoli griffando ben 5 gol nei playoff, 2 al Brescia e 3 ai toscani. Il centravanti del Monza ha così superato Puscas, Tavano, Pozzi e Abbruscato fermi a quota 4 e ha raggiunto, con 5 reti, in testa alla classifica dei cannonieri dei playoff cadetti Lapadula, Diaw e Ciano.

Questione di gol

D’altra parte vincere è sempre una questione di gol. E il fatto che il Monza sia al 2º posto in B per reti fatte (60) è l’altro dato che dà la dimensione dell’importanza del reparto avanzato in cui hanno lottato anche Mancuso e Ciurria per scalzare Mota Carvalho, altra punta di diamante pronto per la A. L’ex compagno di Leao nelle giovanili del Portogallo sarà l’altro pezzo forte dei brianzoli insieme con Gyktjaer, l’uomo in più di questo finale di stagione. «Appena a posto fisicamente, Christian ha cominciato a rendersi decisivo – ha sottolineato Stroppa -. È entrato nei meccanismi della squadra, conquistando sul campo i gradi da leader». I brianzoli non sono mai stati virtualmente promossi in tutte le prime 23 giornate della stagione regolare e mai da soli in vetta neppure per un minuto in tutto il torneo. Ma al momento giusto hanno saputo resettare anche la delusione del “Curi” che avrebbe ammazzato chiunque. Non questo Monza con un destino segnato. Da A!

Stroppa: "Galliani e Berlusconi due fuoriclasse"

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