Beffa Inter: rimonta due gol al Real, ma perde 3-2. Ora Conte è ultimo

Benzema e Sergio Ramos portano i Blancos sul 2-0, Lautaro e Perisic li riprendono. Rete decisiva di Rodrygo a dieci minuti dalla fine

Conte e Zizou, vecchi compagni di mille battaglie, hanno sguardi opposti alla fine di questo Real-Inter vissuto sulle montagne russe. Dopo il 3-2 con rimonta interista e controsorpasso madrileno Antonio è incredulo: la sua squadra ricade sempre negli stessi errori. Il francese, invece, ha l’aria sorniona di chi l’ha scampata bella. Mentre il Real rivede la luce in Europa, nella città del Triplete l’Inter si complica così dannatamente la vita in Champions. E conferma tutti i problemi incrostati, tra sprechi davanti e regali dietro. Nelle prossime tre gare, con equilibri sottili nel girone, Conte può ancora riacciuffare la qualificazione, ma prima di ogni calcolo la sua Inter dovrà imparare a non buttare via le partite.

L’avvio

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I primi minuti l’Inter li vive in apnea con il Real che pare una marea montante: sfonda a sinistra, costringe a una parata di istinto Handanovic su Asensio, porta al tiro lo stantuffo Valverde. Insomma, il cielo di Madrid promette fulmini, ma basterebbe poco, pochissimo per cambiare le condizioni atmosferiche: quando i nerazzurri escono dal primo pressing avrebbero davanti spazi aperti in cui correre felici. Ma è qui che ritornano i vecchi problemi di stagione, la tendenza incomprensibile a divorare il tanto che si produce. Come sempre, manca fosforo nel passaggio o cattiveria nel tiro. Ad esempio, una gigantesca occasione viene subito buttata alle ortiche: un irriconoscibile Hakimi e poi Perisic sbagliano l’assist facile facile. Barella, rispetto a loro, ha tutt’altra energia e, di testa, in controtempo, riesce comunque a colpire la traversa. Dopo di lui, anche Lautaro divora la sua dose di gol giornaliera: tiro troppo morbido che per poco non beffa Courtois in controtempo.

Che regalo

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L’altra tendenza di questo autunno nerazzurro è quella di complicarsi la vita là dietro. A Madrid l’Inter si è spinta pure oltre, si è fatta gol da sola. La follia la fa Hakimi, proprio lui, il ragazzino cresciuto in questo campo con una maglia bianca cucita addosso: Valdebabas è stata per anni la culla dell’esterno marocchino che stavolta, con un bizzarro retropassaggio, regala al suo ex compagno Benzema il gol dell’1-0. Al di là dell’azione in cui avrebbe pure subito fallo, Hakimi sembra imballato, spaurito, paralizzato dai ricordi. Pure l’altro acquisto di stagione, Arturo Vidal, sembra non aver ancora trovato il suo posto nel mondo nerazzurro: troppo in ritardo nelle chiusure, troppo impreciso in fase di costruzione.

Botta e risposta

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Il Real, invece, anche in questa opaca era, resta pur sempre pieno zeppo di campioni: uno, Sergio Ramos, fa il bis con il più classico suo stacco di testa dopo calcio d’angolo. Questo 2-0 al 33’ ha, almeno, il pregio di dare una svegliata alla compagnia: due minuti dopo Lautaro si tira via di dosso un po’ di ruggine e riesce ad accorciare. Più che il destro del Toro è, però, l’assist di Barella a rubare il cuore: un colpo di tacco volante, quasi un omaggio simbolico al grande Zizou che osserva a bordo campo. In generale, un messaggio di speranza per il secondo tempo: il Madrid dietro traballa e Conte ha le armi per fare male.

Nel caos

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La rimonta affannata è un must di questa seconda Inter contiana e la Champions conferma ancora quanto di solito avviene in campionato. Servirebbe più coraggio, ma soprattutto sponde certe a cui affidarsi davanti: “Lukaku, dove sei?”, sembra pensare Conte mentre si sgola. E in una delle poche volte in cui il Toro riesce a fare la boa quasi come il gigante belga, Perisic ha l’occasione giusta e con un sinistro strozzato trova l’atteso gol del 2-2. Se mai ce ne fosse bisogno, l’ennesima conferma della fragilità difensiva degli uomini di Zizou. Da quel momento, gli ultimi 20 minuti sono un inno alla confusione, con le squadre spaccate in due tronconi e occasioni assortite. Se l’Inter fallisce le sue con entrambe le punte, il Real spietato la mette dentro: Rodrygo rimette davanti gli spagnoli, 3-2 con un destro preciso dopo una bella azione a sinistra.

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