BBC di scorta impenetrabile La Juve alza il muro e vince

Nel corso di una stagione la differenza la fanno i dettagli, i famosi particolari che Massimiliano Allegri mette in cima alla lista delle sue priorità. Per capire il divario che c’è tra la Juventus di inizio stagione 2015-16 e questa basta riguardare il dato dei tiri in porta subiti: la Signora era a quota 9 dopo due giornate, adesso viaggia a una media di uno a partita, il minimo storico nell’attuale Serie A. L’anno scorso la trasferta dell’Olimpico (contro la Roma) della seconda giornata si era chiusa con 2 gol subiti e un totale di 7 assalti giallorossi, sabato con la Lazio a parte il tentativo di Parolo a pochi minuti dalla fine Buffon ha fatto vita da spettatore. Idem con la Fiorentina una settimana fa, quando l’unico tiro nello specchio è stato il gol di Kalinic. Dopo il grido d’allarme del tecnico (“Occhio, nelle amichevoli abbiamo sempre subito almeno una rete e il campionato in Italia si vince con la miglior difesa”) la Signora è tornata a essere a chiusura ermetica.

LA BBC DI SCORTA — Ieri ha finito con zero gol subiti, nonostante l’assenza di Bonucci (non convocato per motivi personali), l’esordio da titolare di Benatia e Barzagli adattato al centro. Cambiano gli interpreti, ma il finale resta invariato: con la BBC non si passa. “Non prendere gol è stato un passo avanti e un segnale positivo — ha spiegato Andrea Barzagli — Noi crediamo molto nella solidità difensiva, è uno dei nostri punti di forza. Io sono abituato a giocare a destra ma mi adatto anche al centro della difesa, certo non ho le caratteristiche di impostazione di Leo ma interpreto il ruolo più da difensore. E’ un’esperienza che aggiunge cose nuove al mio bagaglio tecnico. Con Benatia c’è stata da subito una buona intesa, è un giocatore di spessore internazionale, abituato a fare grandi prestazioni ad alti livelli. Quando giochiamo io, Chiellini e Bonucci non serve dire nulla, ci capiamo con uno sguardo. Con la Lazio abbiamo parlato molto di più, ma credo sia normale. Abbiamo una rosa molto più ampia in qualità, in tutti i ruoli, ma per vincere ci vuole sempre la giusta mentalità, bisogna fare squadra”.

DIFESA DI SQUADRA — Interessante è anche il confronto con le altre big del nostro campionato: l’Inter per esempio ha subito 7 tiri in 2 partite, il Milan addirittura 10. D’altronde la Juventus ha costruito i suoi 5 scudetti di fila soprattutto sull’impenetrabilità dei suoi quattro moschettieri. L’anno scorso è arrivato Rugani, che all’occorrenza si è dimostrato all’altezza dei senatori; adesso si è aggiunto Benatia, che contro la Lazio è stato uno dei migliori in campo. Così la Signora ha aumentato le opzioni, che in una stagione lunga e impegnativa (e con Chiellini e Barzagli sempre a rischio infortuni) possono diventare risorse preziosissime. La Juventus l’anno scorso ha avuto la miglior difesa nonostante la partenza a handicap. Le è successo in 4 occasioni di chiudere senza tiri subiti (Genoa, Atalanta, Palermo e Frosinone) e il massimo che ha concesso agli avversari sono stati i 7 con la Roma (e poi con la Fiorentina nel ritorno). Il merito però non è solo della BBC: come Allegri ripete spesso, la fase difensiva coinvolge tutta la squadra. Barzagli ha sottolineato l’importanza di Khedira, un giocatore che dà equilibrio. Marchisio schierato in regia fungeva da ultima barriera e toglieva parecchio lavoro ai difensori. Per questo Allegri come sostituto di Claudio (che non rientrerà prima di metà ottobre) pure contro la Lazio ha scelto Lemina, più fisico e più abituato a fare da elemento di rottura rispetto a Pjanic, correndo il rischio di rinunciare a qualcosa in fase di impostazione. I campionati si vincono con le migliori difese, non con il capocannoniere: Allegri lo ripete tutti i giorni ai suoi, che evidentemente hanno immagazzinato bene il concetto.

 Fabiana Della Valle 

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