Vincent Kompany e Thomas Müller hanno soltanto tre anni di differenza, non hanno mai giocato insieme anche se si sono affrontati in numerose occasioni: il primo tra Amburgo e Manchester City, il secondo, ovviamente, solo Bayern Monaco, unico club di tutta la sua carriera e destinato a rimanere tale. Soprattutto se, come sembra, il numero 25 bavarese dovesse decidere di ritirarsi a fine stagione, una volta terminato il suo attuale contratto. Lo ha iniziato regalando una doppietta in tre minuti al suo nuovo allenatore, che ha vinto la sua prima assoluta ufficiale sulla panchina più pesante della Germania con un perentorio 0-4 al Donaustadion di Ulm. Non era una partita come tutte le altre, anzi, ai piani alti era particolarmente sentita. Anzitutto perché il primo turno di Dfb-Pokal è classicamente pieno di insidie e anche se si tratta di andare su un campo di Zweite Liga la guardia non si può comunque abbassare. In secondo luogo perché Ulm è la città nativa nientemeno che Einstein, ma anche di Uli Hoeness e del fratello Dieter, simboli del Bayern, il primo in particolare. I due club sono anche legati da una ‘collaborazione’ riguardante lo sviluppo dei giovani e non è un caso, ma la partita è stata verissima. Anche se di fatto si è archiviata dopo un quarto d’ora.
La posizione del Bayern Monaco su Goretzka
Kompany non ha concesso spazio dal primo minuto ai nuovi, se non a Stanisic, che in realtà era un cavallo di ritorno dopo il prestito – di enorme successo, visto che ha vinto la Bundesliga – al Bayer Leverkusen. Solo spezzoni per Michael Olise – subentrato nella ripresa e subito a referto con l’assist per Coman per lo 0-3 dopo una manciata di secondi – e anche per Joao Palhinha, i due pezzi da cinquanta milioni, e anche per Nestor Irankunda, il classe 2006 australiano su cui ci sono grandi attese. Grande assente, non proprio ingiustificato, Leon Goretzka, escluso per scelta tecnica: “Internamente è tutto chiaro, lui è al corrente della situazione e sa di avere tanta concorrenza. Non c’è niente di non detto” è la linea comune dei dirigenti Freund ed Eberl espressa a margine del match. Al Bayern si prospetta una nuova era e c’è la voglia di voltare pagina, oltre che la necessità dopo due stagioni non soddisfacenti che hanno portato alla rottura con Tuchel con un anno di anticipo. Il modo migliore per iniziarla, quest’annata, era proprio con una vittoria sicura: nel segno del veterano, di Kane (sigillo finale) e del nuovo che avanza.
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