Bastoni: “Devo ringraziare Conte. Ramos è il mio idolo. Ecco a chi offrirei una cena”

Lunga chiacchierata tra il difensore nerazzurro e gli Autogol su Twitch

Daniele Vitiello

13 ottobre

Alessandro Bastoni è stato ospite questo pomeriggio del canale Twitch degli Autogol. Lunga e simpatica chiacchierata per il difensore dell’Inter. Queste le sue risposte:

Hai sempre voluto fare il calciatore?

“Ho sempre voluto farlo. A casa mia pane e calcio, sempre con Sky in TV. Ho fatto tanti chilometri con mio padre che mi ha sempre scarrozzato avanti e indietro, era l’obiettivo di tutta la mia famiglia”.

Cosa avresti fatto se non fossi diventato un calciatore professionista?

“L’obiettivo è sempre stato quello. Non è stato facile, ma sono sempre stato appassionato di sport e probabilmente per questo avrei intrapreso scienze motorie”.

Hai cominciato in Oratorio.

“Ci sono tornato dopo aver vinto l’Europeo perché da lì son nato. Ho sempre giocato in Oratorio con gli amici di mio fratello, mi sono sbucciato le ginocchia e son caduto sull’asfalto. La tecnologia negli ultimi anni ha preso il sopravvento, ma a me ha aiutato davvero tanto frequentare determinati posti. Ti aiutano a crescere in tante cose”.

Chi è il tuo idolo?

“Oltre ai vari Materazzi e Samuel, quello che ho preso ad esempio è stato Sergio Ramos. Al mio compleanno mi ha mandato la maglietta ed è stata una grande emozione. Mi piace e cerco di seguirlo in tutto quello che fa”.

Bacio a Barella come esultanza?

“All’Europeo è stato lui a darlo a me, ora potrei ricambiare”.

L’amicizia con Melegoni?

“Abbiamo fatto tutta la trafila ed esordito insieme in maniera inaspettatissima contro la Sampdoria. E’ stato impressionante. Ci sono stati anche dei momenti difficili, facevo diverse ore di macchina per tante volte a settimana”.

Il ricordo più bello dell’Europeo?

“Senza ombra di dubbio l’ultima parata di Gigio in finale. Sono stati 50 giorni di bolla, è stato il culmine di un periodo bello e sofferto, con tanta tensione. In quel momento è svanita la tensione ed è subentrata una gioia incredibile. E’ ancora tanta”.

Il segreto?

“Sicuramente Mancini e lo staff sono stati fantastici nel tenere l’ambiente sempre tranquillo e rilassato. Anche nei migliori matrimoni credo sia dura resistere per 50 giorni insieme, invece in ritiro non c’è mai stato uno screzio”.

La foto in cui mia mamma mi puliva la bocca?

“Mia mamma mi chiede ancora scusa per questo (ride, ndr). La festa scudetto era finita da un po’, non so cosa ci facessero ancora le telecamere lì”.

Quanto merito c’è di Conte nel Bastoni di oggi?

“Tanto. Lo ringrazio e ribadisco che mi ha dato fiducia praticamente da subito. Arrivavo da una buona stagione al Parma, ma da lì ad essere titolare all’Inter ne passa. Sono stato bravo a ripagarlo, ma senza i suoi insegnamenti non avrei fatto strada”.

L’assist per Barella in Inter-Juve dell’anno scorso?

“Il difensore per voi è un giocatore con i piedi quadrati che deve solo tirar pedate (ride, ndr). Quella giocata la provavamo in allenamento, lo facciamo anche adesso ma non diciamolo troppo. L’inserimento di Barella è una delle nostre giocate. L’ho provata anche tante altre volte, ma sbagliandola non l’avete vista”.

Chi ti ha aiutato ad inseriti nello spogliatoio dell’Inter?

“Ho avuto la fortuna di vivere sempre spogliatoi positivi. In nerazzurro Ranocchia che ha il mio stesso procuratore mi ha accolto molto bene, ma in generale tutti i ragazzi”.

A chi offriresti una cena, faresti tirare un rigore o faresti dormire in camera tra Brozovic, Barella e Skriniar?

“Con Barella non vado perché mi farebbe bere un vino da 1800 euro, il rigore meglio di no, quindi lo farei dormire con me. Brozo sarebbe complicato riportarlo a casa dopo la cena, quindi gli farei tirare il rigore (ride, ndr). A Skriniar offro la cena”.

Hai sentito Eriksen?

“L’ho sentito dopo l’incidente, eravamo tutti preoccupati. Ora lo lasciamo tranquillo, è stato bello vederlo quando è venuto a salutarci. E’ stato strano che sia stato lui a tranquillizzare noi. Ci ha detto ‘sto bene, ho dormito solo 5 minuti, ma vado avanti'”.

Il pallone d’Oro a chi lo daresti?

“A Jorginho, non vedo chi lo possa meritare più di lui per quanto ha vinto”.

La voce di Inzaghi?

“Quando arriva dopo la colazione ha una voce piuttosto tranquilla”.

Sono scaramantico?

“Non tanto. Bacio solo i parastinchi prima di entrare in campo, ci sono i miei fratelli su”.

C’è qualcuno più bravo di te in squadra a Fifa?

“No, in squadra giocano più a freccette con Brozovic. Io gioco online con altra gente”.

Fantacalcio?

Ho smesso di farlo per due motivi. Dimenticavo sempre la formazione per la classica squadra che gioca il venerdì alle 18 e poi perché mi prendevo da solo e mi arrabbiavo per i 5. Ora mi scrivono in tanti e qualcuno mi minaccia anche”.

“Ci ho giocato una volta, non ho tante energie da spendere, ma mi piace guardarlo”.

Più difficile marcare Ronaldo o Zlatan?

“Difficili entrambi. Diversi, ma top in categoria”.

Il giocatore più forte con cui hai giocato e quello più forte che hai affrontato?

“Per la polivalenza dico Barella, perché fa tutto, gli mancano solo i guanti. Quello contro direi Higuain alla Juve, l’ho sofferto veramente tanto. E’ quello che mi ha messo più in difficoltà”.

Il più casinista nello spogliatoio?

“Io e Barella, mi assumo le mie responsabilità. Siamo quelli che fanno più casino: ci tagliamo le maglie, ci pitturiamo le scarpe e tanto altro”.

La musica nello spogliatoio?

“Senza dubbio la peggiore l’ascoltano Brozovic e Perisic e hanno influenzato Barella che ora parla il croato meglio dell’italiano. A mani basse loro due ascoltano la peggiore”.

La top 11 dello scorso campionato senza interisti?

Donnarumma; Spinazzola, Koulibaly, Chiellini, Di Lorenzo; Zielinski, Locatelli, Pellegrini; Insigne, Ibrahimovic, Dybala.

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