Basic, alla Lazio per il salto di qualità: per Sarri tante le soluzioni tattiche dal croato

Dal sogno di esordire con l’Hajduk alla chiamata del Bordeaux, il centrocampista (in arrivo oggi a Roma per sottoporsi alle visite mediche) può giocare in tutte le posizioni del centrocampo

Andare oltre i propri sogni. Toma Basic ci è riuscito. A 24 anni sta per fare il salto. Di campionato, di squadra. Sta lasciando la Ligue 1 e il Bordeaux per venire in Serie A, alla Lazio. Già oggi sbarcherà a Roma, si dovrà sottoporre alle visite mediche e poi sarà un nuovo giocatore biancoceleste. E pensare che il centrocampista croato aveva cominciato a giocare a calcio con ben altri obiettivi: un giorno, da giovanissimo, andò allo stadio insieme a suo papà Jelenko per vedere una partita fra l’Hajduk Spalato e il Debrecen. Rimase affascinato e decise di fare di tutto per arrivare a giocare con l’Hajduk. A 18 anni l’esordio con la sua squadra del cuore, con la quale è rimasto per tre stagioni. Poi la chiamata del Bordeaux: aveva capito che poteva ambire a qualcosa di più grande.

DESTINO

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In realtà a casa Basic sono tutti appassionati di sport (e di calcio): il gemello di Toma, Jakov, è appena passato al Dragovoljac (club di prima divisione croata), mentre l’altro fratello, Luka, è istruttore di fitness. Anche sua sorella Lucija segue lo sport, mentre la sua fidanzata, Irena šimunović, è un’insegnante di karate. Dal punto di vista sentimentale la vita di Luka è stabile: con Irena, eletta miss Zagabria un anno fa, è fidanzato da tempo. I due si conoscono da sempre, visto che da bambini erano vicini di casa e spesso giocavano insieme.

PROFILO

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Alto 190 centimetri, Basic può giocare in tutti i ruoli del centrocampo. Adatto per sostituire Milinkovic e Luis Alberto, potrebbe anche permettere a Sarri di avanzare Luis Alberto a trequartista e di virare, di tanto in tanto, sul 4-3-1-2. Basic, però, ha affermato, potendo scegliere, di preferire di giocare il più possibile vicino alla porta avversaria. In carriera Basic ha dimostrato più volte di essere determinato, di voler sempre migliorare: quando lo chiamò l’Hajduk per fare il provino, ricevuta la notizia, reagì andandosi ad allenare in giardino. Non voleva avere rimpianti. Al Bordeaux ha invece rinunciato ai videogiochi perché “portano via energie e concentrazione – ha spiegato -. Ora preferisco fare qualche passeggiata in più”. Perché nulla va lasciato al caso. D’altronde Toma è già andato oltre il sogno di giocare con l’Hajduk. Ora con la Lazio (pronto un quinquennale da 1,5 milioni all’anno, al Bordeaux andranno, bonus compresi, circa 8 milioni) va a caccia di altri obiettivi. E altri sogni da realizzare.

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