Barton racconta il carcere: “La gente mi minacciava di pugnalarmi”

Quando si parla dei cattivi del calcio inglese, difficile non incappare nel nome di Joey Barton, uno di quelli che per i suoi problemi comportamentali ha conosciuto il carcere. Un’esperienza che, come ha spiegato, non è stata per nulla semplice…

Quando si parla dei cattivi del calcio inglese, difficile non incappare nel nome di Joey Barton. L’ex centrocampista, che ora fa l’allenatore, non solo ha collezionato un numero enorme di risse e di cartellini durante la sua carriera, ma è anche uno di quelli che per i suoi problemi comportamentali ha conosciuto il carcere. Quando nel 2007 assale il compagno di squadra Ousmane Dabo, causandogli il distacco della retina, viene condannato a quattro mesi di carcere. Un’esperienza che…lo ha cambiato, anche se persino dopo la condanna e dopo aver finito di scontare la pena non è che i comportamenti in campo siano stati troppo angelici.

Urla dalle finestre

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Ma come ha spiegato lui stesso a Men’sHealth, non è esattamente semplice affrontare un ambiente come la prigione, persino quando si ha l’etichetta di “bad boy”. E quando gli chiedono se entrando dietro le sbarre aveva paura, Barton non si nasconde per nulla. “Oh, sì, certo che ero spaventato. Cammini per il cortile e la gente dalle finestre ti urla ‘ti accoltello, ti ficco un pugnale nel c**o. Voglio dire, è un po’ diverso rispetto quando sei in campo e ci sono i tifosi avversari che ti urlano ‘sei una m***a’. Poi nella tua testa cominci a rivedere tutte le scene dei film americani e pensi a tutte le cose assurde che potrebbero accaderti. Ma alla fine, le persone sono tutte uguali”.

Le gerarchie della prigione

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Come ha spiegato anche Uli Hoeneß, finito in carcere per frode fiscale, chi entra in un istituto di detenzione deve fare di necessità virtù, affiancandosi alle persone giuste, ma senza farti coinvolgere troppo. “La cosa più importante è capire le gerarchie della prigione e stabilire dove ti trovi tu. Io ho cercato di mantenere il più possibile un basso profilo. Devi essere sicuro che le persone non conoscano nessuno che può venire ad affrontarti, ma allo stesso tempo devi evitare di allearti apertamente con le bande. Devi tenere la testa bassa, farti la prigione, uscire il prima possibile e riflettere su quello che ti ha portato a essere lì. Quando sono entrato mi piangevo parecchio addosso, ma poi le cose sono cambiate”. Forse, non abbastanza, visto che di tanto in tanto Barton viene coinvolto in qualche alterco…

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