Barella-Lautaro vs De Ligt-Kulusevski: a San Siro è sfida da “generazione Z”

Tanti titolari di oggi potrebbero giocare il derby d’Italia anche nel 2031. Merito di scelte coraggiose e di investimenti che sono già redditizi

Luca Bianchin-Filippo Conticello

2 febbraio – Milano

È il 2031, le macchine non volano ancora, ma il pubblico sì, è tornato da un bel po’ a riempire gli stadi. Il derby di Italia, invece, è quello di sempre: una fotografia del Paese. L’Inter si gode ancora due colonne italiane e un Toro argentino: Bastoni-Barella-Lautaro, ultratrentenni. E anche alla Juve abitano certezze antiche: De Ligt ha ereditato una gloriosa tradizione difensiva, Chiesa e Kulusevski banchettano come una volta tra fascia e trequarti. Difficile? Sì, visto che la fedeltà spesso si perde tra le mille vie del calcio, ma non certo impossibile. In fondo, Inter e Juve hanno seminato per il futuro, nonostante questi tempi di magra. Comunque vada, i loro 20enni restano le migliori polizze assicurative.

Inter: Toro e BB

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In Cina sta arrivando l’anno del Bufalo, che è parente del Toro: Lautaro, quindi, è stato coinvolto nei festeggiamenti societari e ha partecipato con un cameo divertente sui social. I pensieri di Martinez, però, sono tutti rivolti alla piccola Nina, nata la scorsa notte: “Grazie Agustina per avermi dato questa immensa allegria”, ha scritto Lautaro dopo il parto. Per questo papà 23enne, tornato al gol con il Benevento, è comunque un periodo di fermento: i suoi agenti hanno trovato l’accordo per il rinnovo fino al 2024 con un contratto (senza più clausola) da 4,5 milioni a stagione. Sarà messo nero su bianco appena i conti dell’Inter saranno meno sotto stress. E lo stesso vale per Alessandro Bastoni, 21 anni e talento da vendere: lui andrà a guadagnare circa 2,5 l’anno. È il segno della voglia del club di guardare al domani, anche se al momento la cassa è vuota. L’azzurro non smette di dare conferme: gioca con il sangue freddo di un veterano, chiude ogni spiffero e inizia l’azione. Proprio la Juve sa che cosa può fare con il suo educatissimo mancino: il lancio per Nicolò Barella sul 2-0 in campionato è ancora una ferita. Pure l’ex Cagliari è arrivato soltanto l’anno passato, ma sembra all’Inter da una vita: ha 23 anni e svariati corteggiatori europei. Il management nerazzurro ha messo in testa Barella a ogni ragionamento sul futuro: tutti vorrebbero diventasse il signor Inter. Soprattutto dopo che ha mandato fuori giri il centrocampo di Pirlo. E nel futuro nerazzurro non bisogna scordare l’esuberanza del 22enne Hakimi o il duo Skriniar-Sensi, 25 anni e ancora molto da crescere.

Juve: da MDL a Chiesa

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La Juve replica con un’aula universitaria di alto livello. Il più bravo – e non si discute – è Matthijs de Ligt. Wallabies, società che valuta i calciatori con l’intelligenza artificiale, dice che MDL è il secondo della A per valore. Davanti a lui, solo Lukaku. Transfermarkt è d’accordo, Cies lo piazza al terzo posto. Cambia poco, conta più sapere che gli 85,5 milioni spesi nel 2019 ora sembrano quasi pochi. Matthijs difende su punte fisiche e più rapide ed è atteso dagli juventini a una partita intera in coppia con Chiellini. Sembra incredibile, ma il 3 e il 4 hanno giocato insieme dall’inizio solo una volta, contro il Sassuolo, e quel giorno Giorgio è uscito all’intervallo. Se De Ligt è l’investimento garantito, Kulusevski e Chiesa sono le operazioni del 2020. Cifre: per Dejan 35 milioni più 9 di bonus, per Federico 10 milioni per un prestito biennale e riscatto a 40 milioni più 10 di bonus. Cifre importanti, nel caso di Chiesa giudicate eccessive da tanti. La Juve però con loro ha scelto l’unica soluzione per coniugare competitività e tutela del futuro: scegliere giovani forti, pronti. Federico ha deciso la partita col Milan, domani può toccare a Dejan, atteso tra i titolari.

In porta… 80 anni

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In tutto questo, due postille. La prima: la Juve giovane non finisce qui. L’investimento migliore è McKennie, anni 22, preso per 4,5 milioni di prestito e 18,5 per il riscatto, la cessione più probabile forse Demiral, altro ’98, già molto ricercato. La seconda: in questa serata di ventenni, si nascondono falsi giovani. Uno è Bentancur, che ha 23 anni ma sembra qui da una vita. Gli altri sono i due signori in porta. Parano come ragazzi ma insieme hanno (sic) quasi 80 anni.

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