BARCELLONA (SPAGNA) – In estate si è consumato un passaggio epocale. Solo così si può definire l’addio al Barcellona di Leo Messi. Dopo il burofax dello scorso anno, la Pulce ha deciso di tagliare il cordone ombelicale che lo legava al club blaugrana e si è trasferito al Psg, alla corte di Pochettino. Il presidente degli azulgrana Joan Laporta ha parlato di quanto accaduto ai microfoni dell’emittente RAC 1: “Mi piacerebbe fare un omaggio a Messi, lo merita, saremmo felici se lo accettasse. Voglio troppo bene a Messi per essere arrabbiato. Resterà il miglior giocatore della storia ma arriva un momento in cui, quando vedi che non si può, c’è delusione da entrambe le parti. Si sapeva che se non sarebbe rimasto, sarebbe andato al Psg. Sapevamo, durante la trattativa, che aveva questa offerta molto importante. Ho sperato a un certo punto che mi dicesse di voler giocare anche gratis ma non possiamo pensare che un giocatore di quel livello possa farlo. Non c’era margine per tenerlo, sarebbe stato un investimento che avrebbe messo a rischio il club e il Barcellona è al di sopra di tutti”.
Laporta sui rinnovi e Koeman
Il neo presidente blaugrana – è stato rieletto a marzo dopo aver ricoperto la carica dal 2003 al 2010 – ha dovuto fare i conti con una situazione economica disastrosa. Ora la priorità sono i rinnovi, per non perdere altri pezzi pregiati: “Sergi Roberto? Si è ridotto l’ingaggio ma non abbiamo ancora chiuso, ci sono ancora dei dettagli da risolvere. La prossima settimana ci potrebbero comunque essere delle buone notizie. Con Pedri siamo molto avanti e speriamo di annunciarlo presto, e prosegue bene anche la trattativa con Ansu Fati”. A proposito di Koeman, che sembrava ormai pronto all’addio dopo il ko in Champions col Benfica – il Barça ha zero punti dopo due partite -, Laporta è chiaro: “Non posso discutere con nessuno di questioni tecniche, rispetto sempre i professionisti, l’ho fatto con Rijkaard, con Guardiola e ora lo faccio con Koeman. Gli ho espresso la mia opinione e lui mi ha risposto con concetti tecnici. Xavi? Ci sentiamo spesso perché siamo amici, succede lo stesso con Pep. Sono persone che ne sanno più di me e mi piace sapere quello che pensano ma abbiamo Koeman e siamo fieri di lui. Resterà, voglio fare come ho fatto con Rijkaard, merita un margine di fiducia, è un tifoso del Barcellona come tutti noi, ha deciso di venire nonostante una situazione di massima difficoltà, sia sportiva che societaria. Gli ho chiesto se aveva fiducia nella squadra e mi ha detto di sì ma che gli serviva recuperare gli infortunati. Aspettiamo il rientro di Dembelè, di Aguero, che Fati ritorni al meglio: era giusto confermarlo e sono contento di averlo fatto”, conclude Laporta.