Banega, la Cina lo chiama ma l’Inter dice no

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Banega, la Cina lo chiama ma l’Inter dice no
© Inter via Getty Images

L’argentino via solo per un’offerta di almeno 25 milioni. L’argentino via solo per un’offerta di almeno 25 milioni. C’è anche il Tianjin di Cannavaro tra i club interessati. Però la cessione non è prevista

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L’argentino via solo per un’offerta di almeno 25 milioni. L’argentino via solo per un’offerta di almeno 25 milioni. C’è anche il Tianjin di Cannavaro tra i club interessati. Però la cessione non è prevista

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MILANO – L’Inter non intende privarsi di Ever Banega se non arriverà (dalla Cina) un’offerta da 25-30 milioni per acquistare il cartellino dell’argentino. In corso Vittorio Emanuele sanno bene che l’agente del giocatore, Marcelo Simonian, ha ricevuto dei sondaggi da parte della Chinese Premier League, ma nessuno dei dirigenti ha intenzione di forzare la mano o di alimentare una trattativa perché il Tanguito è considerato un giocatore importante visto che finora, pur non avendo avuto un rendimento costante, in molti dei big match ha dimostrato il suo valore. Non ha l’etichetta di incedibile perché di fronte alle offerte faraoniche che in questi giorni arrivano in Europa dalla Cina nessuno può essere considerato incedibile, ma l’Inter non vuole privarsene a cuor leggero. Tradotto: no al prestito o a una cessione… in saldo; sì (eventualmente) a una partenza in caso di proposta davvero irrinunciabile.

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GRANDE CON LE GRANDI – Banega doveva essere il colpo di mercato di Thohir, il gioiello preso a parametro zero sul quale costruire la squadra del 2016-17. La cessione della maggioranza dell’indonesiano a Suning ha cambiato le carte in tavola e, complice l’arrivo di Joao Mario, l’argentino è diventato meno indispensabile. Nelle prime 18 giornate, una volta non ha giocato per squalifica e in 4 occasioni è finito in panchina per scelta tecnica. In generale finora non ha avuto quella costanza di rendimento che i tifosi si aspettavano da lui dopo le due stagioni da protagonista con il Siviglia. Ha acceso e spento la luce con troppa frequenza e non è stato decisivo come era lecito aspettarsi da uno con la sua classe, peraltro reduce da due trionfi in Europa League.

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