Bandiere, sfide tra vicoli e ospedali in allerta: tutto pronto a Napoli per la festa scudetto

Messa da parte la scaramanzia, i preparativi per il terzo tricolore accendono la città

Si contano le ore a Napoli, dove tutti guardano impazienti gli orologi per scrutare quanto manca ad Inter-Lazio che farà da “antipasto” alla sfida degli azzurri con la Salernitana. Fervono dunque preparativi – di ogni tipo – in vista della possibile festa scudetto.

Luoghi di culto e ordinanza

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La città ha abbandonato ogni forma di scaramanzia ormai da tempo (non a caso l’ortopedia Ruggiero ha consegnato ad Osimhen una maschera protettiva con già impresso il tricolore) e quindi nessuno immagina un epilogo diverso da quello che sognano i sostenitori del Napoli, pronti a riempire il Maradona e poi ad affollare il lungomare, le vie del centro, piazza del Plebiscito, i Quartieri Spagnoli con il murale del Pibe ed a tuffarsi – come consuetudine – nella fontana del carciofo a piazza Trieste e Trento. I luoghi di “culto” dei tifosi sono noti, ma la Prefettura ha individuato anche 37 monumenti da presidiare per evitare che la folla che si riverserà in strada possa in qualche modo deturpare le statue e i palazzi storici della città. Inoltre, è stata emanata ieri l’ordinanza che prevede – in pratica – la sola circolazione pedonale in centro tanto domenica quanto lunedì (il primo maggio la festa dei lavoratori si mischierà con quella dei tanti appassionati di Osimhen e compagni). Anche i medici e gli infermieri saranno in strada – a piedi – per fornire un primo soccorso: ne sono stati “assoldati” 140 nel tentativo di garantire almeno una assistenza immediata nell’attesa dell’arrivo delle 40 ambulanze già precettate, che proprio in virtù della pedonalizzazione della città troveranno le strade libere almeno dal traffico veicolare.

Il funerale e San Gennaro

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Fin qui, le legittime preoccupazioni di chi deve organizzare l’ordine pubblico ma poi ci sono i tifosi di ogni rione che stanno organizzando la festa. Comitati spontanei sono sorti ovunque perché ciascun vicolo vuole stupire quello di fianco e dunque Napoli è diventata una enorme bandiera azzurra con striscioni ironici di tutti i tipi. Celebrato il funerale delle avversarie, con tanto di bara e sciarpe delle squadre rivali, in zona Case Nuove (nei pressi della stazione). “Per l’Italia intera un dolore atroce, dopo tanti anni li abbiamo messi in croce” recita la lapide posta ai piedi di un palazzo addobbato con il tricolore. Si sprecano ovviamente le frasi ad effetto: su ogni vessillo compare uno tra Maradona e San Gennaro – cui è stato rivolto un pensiero da parte di tifosi dotati di grande senso dell’umorismo: “Chesta vota hai fatto poca fatica”, si legge su uno striscione a lui dedicato – quasi a dire che questo scudetto non è stato un miracolo ma frutto della programmazione del club.

La beffa e il pianista

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Certo, mentre tutti sono felici all’ennesima potenza c’è anche chi mastica amaro perché lo spostamento del match impedirà ad alcuni turisti che avevano prenotato un rapido blitz in città e un posto al Maradona per sabato di essere presenti all’evento. Impossibile rivendere i biglietti – è vietato il cambio utilizzatore. Annullato – ovviamente – il concerto del pianista Gasparian al San Carlo, in programma domenica con annesse polemiche da parte di chi aveva acquistato i biglietti (e sarà rimborsato). Impossibile pensare di raggiungere quella zona, adiacente Palazzo Reale, se tutto dovesse andare in un certo modo. Napoli sarà un’onda azzurra e bisognerà saperla cavalcare.

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