Banda colpisce duro: 6 gol in 2 gare, e imbattuta nel pugilato

Il centravanti dello Zambia è capocannoniere a Tokyo, ma prima di esplodere come calciatrice ha una carriera immacolata anche nella boxe: 5 incontri, 5 vittorie

Sono sei gol in due partite, contro Olanda e Cina, e pazienza se il suo povero Zambia ne ha presi 14 e ci ha cavato fuori soltanto un punticino. Però è uno score individuale che se l’avesse fatto registrare un Messi e un Ronaldo ci sarebbe il mondo a parlarne. Invece l’ha messo in atto Barbra Banda, 21 anni, centravanti potente alla Lukaku, capocannoniere del calcio femminile olimpico e futura stella di prima grandezza. Qualche record l’ha già portato a casa: per esempio, è stata la prima donna zambiana a giocare da professionista in Europa, in Spagna al Logrono. Poi è andata in Cina allo Shangai Shengli, e alla prima partita dopo 23’ ha preso palla nella sua metà campo, ne ha scartate tre ed è andata a segnare.

La genesi

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Banda ha iniziato a giocare a pallone a Lukasa con i maschi perché nella scuola calcio che frequentava la sezione femminile non c’era, e lo faceva di nascosto dai genitori: buttava gli scarpini dalla finestra, diceva che andava a studiare e li riprendeva una volta fuori. Lo Zambia gira tutto attorno a lei, 28 gol in 32 presenze con la nazionale, e se non fosse arrivata alle Olimpiadi così magari l’avrebbe fatto con il piano B, b come boxe: da adolescente era una fan di Catherine Phiri, campionessa mondiale zambiana dei pasi Gallo donne, e sull’onda delle sue imprese si era iscritta in una palestra di pugilato pure lei. E pure qui gli allenatori trovarono un talento da bomber: in un anno e mezzo 5 incontri da professionista e 5 vittorie di cui 4 per k.o., e tutti a pronosticarle un futuro radioso anche qui. Al sacco si allena ancora, ma a un certo punto ha capito che “non combattevo come volevo, con la mente andavo sempre al pallone”.

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