Mario Balotelli si racconta ai microfoni di DAZN. Dagli errori del passato alla voglia di rilancio che caratterizza il presente, in attesa della chiamata giusta, senza dimenticare i pregiudizi della gente e lo scetticismo che ha finito per isolarlo in alcuni momenti della carriera. “Desidero tornare in Serie A“, il messaggio di SuperMario è chiaro.
Balotelli: “Desidero tornare in Serie A”
Nel corso dell’intervista concessa a DAZN, dal titolo “Mario Balotelli – Adesso parlo io“, l’ex centravanti di Milan e Inter ha deciso di tornare a parlare di sé e delle sue scelte, tra passato, presente e futuro. E un sogno, che ha più i contorni di un semplice desiderio: “Il mio futuro? Desidero tornare in Serie A, ed è per questo che sono ancora a casa. Ho ricevuto offerte dall’estero, ma ho rallentato tutto perché ho la speranza di tornare in Serie A. Non ci sono squadre in cui non starei bene, dovrei piuttosto pensare a quale potrebbe non essere adatta a me. I pregiudizi della gente? Io non capisco quale pregiudizio la gente ha su Balotelli. Ho avuto da ridire con qualche allenatore, ma tutti discutono. Nella mia carriera non ho mai rovinato uno spogliatoio. Oggi si sente parlare di doping, droga, scommesse… Io sono sempre stato lontano da queste cose. Cosa ho fatto di così grave?”, si domanda ancora il classe ’90.
In Serie A, peraltro, rincontrerebbe anche un attaccante importante come Alvaro Morata, che al Milan interpreta proprio il suo ruolo: “Non è una realtà semplice quella del Milan, ma non lo vedo così male – ha sottolineato Balotelli -. Penso possa far bene, sinceramente. Morata è forte, giocatori come lui si adattano ovunque”.
SuperMario, nel nostro calcio, non ritroverebbe Massimo Moratti, presidente che lo ha lanciato e tutelato, finché ha potuto: “Non credo che ci sarà mai più nella storia del calcio un presidente come Moratti. Gli devo praticamente la mia carriera. Mi ha regalato un sogno, una carriera, però mi ha dato anche una grande responsabilità”.
Balotelli: “Ho passato momenti in cui mi sentivo solo”
Le “Balotellate” hanno spesso oscurato il Mario uomo, ma non è stato un percorso facile quello vissuto dall’attaccante bresciano: “Ho passato momenti in cui mi sentivo solo, demotivato, non protetto – ha ammesso a DAZN –. In quei momenti ho avuto la fortuna di avere la mia famiglia vicino. Mi ha aiutato intraprendere un percorso psicologico, perché penso che tutti abbiamo dei traumi. Questo percorso mi ha cambiato molto, perché ora ho più consapevolezza di me stesso, e questo per me è un’arma, perché sai come controllarti. Il mio rimpianto è non averlo fatto prima”.
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