“Balotelli al Barnsley? Spero di no, mi fa paura averlo come vicino di casa”

HARROGATE (Regno Unito) – “Non voglio che torni a casa mia ad Harrogate e riaccenda i fuochi d’artificio nella mia cucina come faceva quando eravamo compagni di squadra del City qualche anno fa“. Ai microfoni della Bbc, Micah Richards risponde con una battuta alla domanda circa il possibile approdo di Mario Balotelli al Barnsley, club militante nella seconda divisione inglese. “Gli piace fare il clown – prosegue l’ex difensore, nel 2014-2015 in forza alla Fiorentina –, ma c’è un altro lato di lui che non tutti conoscono… Non è un idiota. È intelligente, e quello che spesso ci si dimentica è che è anche un calciatore brillante. È un vero peccato che la sua carriera non abbia raggiunto le vette che avrebbe dovuto raggiungere, a 30 anni dovrebbe essere nel pieno delle sue forze, invece è svincolato da qualche mese e sta cercando di rilanciare la sua carriera“.

“Aguero-Dzeko-Tevez? Nessuno come Balotelli”

Come giocatore si è distinto, nonostante tutto il talento che avevamo al City. Aguero, Dzeko Tevez erano tre attaccanti di prima classe, ma la definizione per Mario è che è stato il migliore che abbia mai visto. Aveva appena compiuto 20 anni e ci siamo subito trovati bene. Era un diamante come persona e ha abbracciato la vita a Manchester, forse troppo. Aveva una grande tecnica per un attaccante e, a volte, la partita era troppo facile per lui. Sapeva di avere tutto e sapeva quanto fosse bello. Vorrei solo che continuasse ad applicarsi. Ricordo che suo fratello Enock una volta mi disse che non sembrava importare se Mario stesse giocando bene o male, era sempre nei notiziari“.

“Mancini amava Balotelli”

Roberto Mancini lo ha voluto e chiaramente lo amava come tutti noi, ma gli ha detto tante volte che doveva fermare le sue buffonate fuori dal campo. Pensava che se lavorava duramente in allenamento, quello che faceva fuori dal calcio fosse irrilevante, ma è così. Le cose vanno di pari passo, ed è quello che Mario non riusciva a capire. Ci lamentavamo che Mario riceveva un trattamento speciale da Mancini, ma molte persone si prendevano cura di lui quando era a Manchester. Era solito chiamare Patrick Vieira papà e anche Vincent Kompany si prendeva cura di lui. Probabilmente ero il suo migliore amico e lui era come un fratellino per me… Amavo tutto di lui. Era fantastico andare in giro con lui perché aveva così tanta energia ed era chiaro che si preoccupava anche delle altre persone“.

“Balotelli aveva tanti parassiti intorno”

Ha commesso degli errori, ma bisogna ricordare che era un ragazzo che guadagnava molti soldi e viveva sotto gli occhi di tutti. Quando viveva nel centro di Manchester, aveva fotografi letteralmente accampati sotto al suo appartamento. Tutto quello che faceva è stato scrutato e ho cominciato a rendermi conto che non poteva venire a casa mia tanto quanto faceva, perché i paparazzi e tutti gli altri avrebbero saputo dov’era e anche la mia vita sarebbe stata rovinata allo stesso modo. Quando stavamo insieme ridevamo e cercavamo di essere normali, ma aveva molti parassiti quando era a Manchester. Non erano persone cattive con brutte intenzioni, ma non erano il tipo di persone con cui convivere se sei un calciatore professionista. A loro piaceva fare festa e godersi lo stile di vita che conduceva Mario. Lo ha fatto anche lui“.

“Balotelli, il talento non basta!”

Sui tanti articoli extracalcistici dedicati a Balotelli: “Quando glielo chiedevi, diceva che in gran parte erano spazzatura, anche se alcuni episodi raccontati sono successi davvero. Ancora oggi non sono sicuro che si sia vestito da Babbo Natale e abbia girato per la città dando soldi e regali a sconosciuti. Penso di sì, anche se non ho mai visto il costume! Quello che è assolutamente vero è che ha dato 1.000 sterline in contanti a un senzatetto a Manchester, almeno in un’occasione. Ha donato molto per cause del genere. L’ho sentito negare quella sul ragazzo che era vittima di bullismo e che portò dal suo preside. Ancora una volta, penso che sia successo perché un paio di persone mi hanno chiamato per dirmi che Mario si era presentato a una scuola. Questo è Mario. Tutto di lui è oltraggioso, ma ha un cuore d’oro. Gli mando ancora messaggi regolarmente e seguo i suoi progressi. Mi piacerebbe che rimettesse in carreggiata la sua carriera. Non c’è dubbio che sia un buon giocatore. Ha continuato a segnare gol ovunque abbia giocato, ma a un certo punto deve capire che il talento da solo non basta“.

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