Bakayoko, a volte ritornano: al Milan è di casa e a Pioli servirebbe perché…

Tre anni fa il centrocampista francese conquistò Gattuso e l’ambiente rossonero dopo una partenza lenta. Oggi potrebbe essere utile anche in un 4-3-3

Strano destino, quello di Tiemoué Bakayoko: ovunque vada lascia un bel ricordo, ma ogni estate fa ritorno nell’unico posto dove non c’è spazio per lui. Nel 2017 “Timù” lasciò il Monaco per firmare un quinquennale col Chelsea, che per averlo sborsò una cifra vicina ai 45 milioni. A Londra non incantò e da lì partì la serie dei prestiti. Uno di questi proprio con destinazione Montecarlo: nel Principato, due anni fa, l’hanno riaccolto volentieri. Prima e dopo, invece, due esperienze in Serie A: Milan (2018-19) e Napoli (2020-21). Sia a Milanello che a Castel Volturno oggi sarebbero contenti di riabbracciare Bakayoko, oggetto del desiderio di questo finale di mercato. La bilancia pare pendere dalla parte rossonera: da qui al weekend sono attese novità. Lo stipendio del francese è piuttosto alto (3,5 milioni a stagione) ma non proibitivo. L’ostacolo principale è l’accordo col Chelsea, che vorrebbe monetizzare la cessione con una piccola plusvalenza e gradirebbe incassare una cifra non troppo distante dai 15 milioni.

Passato…

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Bakayoko al Milan ha ballato solo per un anno, ma è stata un’avventura intensa, terminata con un’amarezza: la qualificazione Champions sfumata all’ultima giornata. Il suo arrivo in rossonero suscitò molte perplessità, inizialmente: sembrava soltanto un giocatore fisico, con problemi di ordine tattico e collocazione in campo. Rino Gattuso dimostrò il contrario, con un lungo lavoro su Timù che lo portò anche a cambiare ruolo, da mezzala a regista nel 4-3-3. E gli perdonò anche una lite furibonda in favore di telecamera durante un tesissimo Milan-Bologna: se Bakayoko non fu riscattato – oltre che per la fine dell’era Gattuso – fu essenzialmente perché 35 milioni da investire erano troppi, in un momento in cui il Fair play finanziario aveva ancora un ruolo preponderante nei piani del Diavolo.

… e futuro

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A Stefano Pioli uno come il francese – lingua diffusissima ormai a Milanello – servirebbe come il pane. Perché completerebbe la pattuglia dei mediani in una stagione che vedrà Kessie e Bennacer impegnati anche in Coppa d’Africa. E anche perché, insieme a Tonali, sarebbe un giocatore in grado di offrire l’opzione 4-3-3 su cui il tecnico parmigiano sta facendo un pensierino, anche a gara in corso. Il sistema di gioco di riferimento resta il 4-2-3-1, la prima alternativa è il 4-4-2 per varare la coppia Ibra-Giroud, ma tenere in valigia un 4-3-3 è sempre utile, perché a volte cambiare pelle è necessario. Per farlo, servono giocatori duttili… e Bakayoko corrisponde all’identikit, col valore aggiunto di poter saltare la fase di ambientamento, visto che a Milanello è di casa. Maldini e Massara sono al lavoro: “stay tuned”, come dicono a Londra quando invitano a rimanere sintonizzati.

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