Autoironico, ma a volte duro: Ranieri, il giramondo che sa sempre dove andare

In 34 anni di carriera da allenatore, il tecnico romano ha gestito situazioni diverse con grande capacità. E quando sostituì Totti e De Rossi in un derby…

Altro giro, altra corsa. Fine gloria mai per Claudio Ranieri, che a 71 anni – li ha compiuti due mesi fa, il 20 ottobre – torna a sedersi sul suo trono, ovvero la panchina di una squadra. Cagliari dunque, 34 quasi 35 anni dopo quel favoloso triennio (1988-1991), quando fece un miracolo, con una doppia promozione – dalla C alla A – che ancora oggi viene ricordata dai tifosi sardi come un momento irripetibile. E invece. Tutto torna, soprattutto Ranieri, il decano dei nostri allenatori, il cattedratico che ha tenuto lezioni un po’ ovunque in Italia e in Europa, dalla Calabria (dove ha iniziato) all’Inghilterra, il più nobile della categoria, quello che ha navigato mari in tempesta senza mai fare un plissé, seminando molto, vincendo quando ha potuto ed entrando nella leggenda – vedi alla voce Leicester – quando ha saputo.

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