Atalanta, occhio ai conti: prima le cessioni e poi Doig

L’Atalanta si guarda attorno in vista del mercato di gennaio, ma senza fretta e soprattutto senza l’intenzione di compiere passi azzardati dal punto di vista economico La società nerazzurra nel corso del 2022 ha investito per gli qualcosa come 104 milioni di euro. Tra la sessione invernale di gennaio e quella estiva sono arrivati a Bergamo Boga, Demiral (riscatto), Ederson, Lookman, Hojlund e Soppy, ci sono state anche delle cessioni ma la volontà di investire per migliorare la squadra, alla proprietà Percassi-Pagliuca, non è di certo mancata. Ora c’è la volontà di crescere ancora ma lo scoglio sono le cessioni. A Bergamo i conti vengono tenuti costantemente in ordine (quattro bilanci di fila in positivo), la società non fa mai il passo più lungo della gamba e le eccezioni sono rare. Quindi, per pensare ad esempio ad un nuovo innesto sulle fasce (manca un esterno mancino di piede sinistro) è logico ragionare sulla partenza di uno tra Hateboer e Maehle. Il problema? Le richieste. Con un mercato così bloccato, dove poche squadre hanno soldi da investire, è difficile trovare acquirenti. Non siamo nemmeno ad un problema di prezzo, è proprio “la domanda” che manca nonostante ci sia “l’offerta”.

L’attacco

Lo scenario è simile in attacco. Si parla da un po’ del fatto che Boga, Malinovskyi e forse anche Zapata siano sul mercato ma per pensare di lasciar partire tutti c’è bisogno che qualcuno li venga a richiedere con argomenti seri e interessanti. Anche perché per migliorare la rosa serve andare a prendere qualcuno che alzi il livello, per trovarlo e poi trattarlo prima di provare ad acquistarne il cartellino serve fare posto in attesa che ci sia l’ok per un nuovo innesto. Insomma, la Dea non ha grandi problemi sul piano dello scouting e dei profili da puntare ma c’è un oggettivo affollamento numerico che, per i più giovani, si risolve coi prestiti ma che, in linea generale e sui giocatori già affermati, ha bisogno che le tre componenti (squadra che cede, squadra che compra e giocatore) vedano soddisfatti i propri interessi. Economici e tecnici. Il mercato di gennaio viene considerato quello di “riparazione”, trovare soluzioni che facciano svoltare è ancora più complesso e in questo momento la parola d’ordine è solo una: pazienza. E una volta sistemate le uscite, uno degli obiettivi più caldi resta Josh Doig del Verona, uno degli esterni mancini che più si è messo in mostra in questa prima fase del campionato. Sullo scozzese c’è anche l’interesse di Lazio, Roma e, soprattutto, Bologna. A proposito di giallorossi, tiene banco il futuro di Smalling che, di fatto, è nelle mani dello stesso Chris. Il contratto del giocatore scade nel 2023, ma nell’accordo c’è già una clausola unilaterale che permette all’inglese di rinnovare in automatico per un altro anno alle stesse condizioni di oggi al raggiungimento del 50% delle presenze stagionali. Il ds Tiago Pinto, inoltre, ha offerto al difensore anche un piano B perché in un incontro di un paio di mesi fa con l’entourage ha messo sul piatto anche un rinnovo biennale a un ingaggio leggermente più basso di quello attuale. Insomma, adesso sta a Smalling dimostrare di voler restare perché la dirigenza non parteciperà a nessuna asta con altri club, primo fra tutti l’Inter che da tempo ha messo gli occhi sul difensore inglese.

Lammers, Caputo, Shomurodov e Lasagna

A proposito di Atalanta, sta per rientrare Lammers dal prestito all’Empoli e il club bergamasco è intenzionato a girarlo a un altro club con la stessa formula: si è fatta sotto la Sampdoria che, tra l’altro, con gli azzurri toscani sta discutendo della cessione di Caputo: un ritorno per lui in riva all’Arno. L’alternativa per i blucerchiati è il prestito di Shomurodov, in uscita dalla Roma. Da Empoli piace anche il centrocampista scozzese Liam Henderson. Un attaccante lo cerca anche la Cremonese: l’obiettivo è Lasagna del Verona su cui c’è ora l’interesse della Lazio alla ricerca di un vice Immobile.

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