Atalanta, novità dagli undici metri: Lookman scalza Koopmeiners. Le gerarchie dal dischetto in casa Dea

I piemontesi perdono a Brindisi, i bolognesi sprintano in casa nel finale contro Reggio Emilia. Sorrisi anche per Venezia, Varese, Trento e Trieste

6 novembre – Milano

Pesaro-Milano 71-85

 

Milano passa alla distanza a Pesaro, facendo valere il proprio maggiore atletismo ed una panchina ricchissima. La squadra di casa ha retto per i primi due quarti, ma poi la differenza di qualità si è vista tutta. All’inizio della partita è stato commemorato Marco Piccoli, storico capo dei tifosi della Vuelle, scomparso in settimana. In tribuna, festeggiatissimo, il coach della Nazionale Gianmarco Pozzecco, venerdì a Pesaro con gli azzurri per la partita con la Spagna.

Nel primo quarto si parte con attacchi a bassissime percentuali (Pesaro 33%, Milano 36%). Il primo strappo lo dà Pesaro con l’ingresso di Cheatham che scatena una serie da tre punti che porta i padroni di casa sul più 9 (26-17). La EA7 reagisce subito, costringendo i pesaresi a 3’ senza punti: il controparziale di 12-0 a furia di rimbalzi in attacco sigla il 29-26 (massimo vantaggio esterno sin qui). Charalampopoulos e Rakhman reagiscono e Pesaro strappa ancora: la tripla di Moretti sigla il nuovo +5 (37-32), cui fa seguito il terzo fallo del greco. Thomas e Hall firmano un nuovo 6-0, chiude da tre allo scadere Pangos per il 41-39 all’intervallo lungo. Milano esce dallo spogliatoio con la voglia di chiudere i giochi: Moretti pareggia subito, ma da lì in poi Pesaro fatica terribilmente a fare canestro. Il trepunti di Rahkman del 46-48 è l’ultimo guizzo, poi Milano scappa via prima con uno strappo di Melli (7 punti in fila), poi con tre canestri dai 6,75 di Baldasso. I liberi di Datome siglano il +17 (49-66), massimo vantaggio a 53” dal terzo intervallo. Nell’ultimo quarto, più volte Pesaro si riavvicina a meno 10, ma gli ospiti giocano sul velluto e portano a casa agevolmente una vittoria in una partita che nei primi due quarti poteva dare un verdetto diverso. (Camilla Cataldo)
Pesaro: Abdur-Rahkman e Charalampopoulos 14, Cheatham, 12. Milano: Davies 15, Thomas 13 e Baldasso 13.

Scafati-Varese 93-101

 

Terza vittoria consecutiva di Varese che sbanca Scafati (101-93), rovinando la festa del ritorno al Palamangano della Givova, dopo l’esilio a Napoli delle due prime partite casalinghe. Varese vince grazie al ritmo altissimo imposto sin dai primi minuti, al quale Scafati fatica ad adeguarsi. Il corri e tira di Varese produce il vantaggio ospite a punteggio già alto prima del riposo (48-59 al 20°). Brown e Johnson propiziano l’ulteriore allungo al ritorno in campo con Varese che tocca il +13 (60-73 al 26°) prima che lo stesso Brown si faccia sanzionare quarto e quinto fallo tecnico. Scafati riparte nell’ultimo quarto con un 7-0 di parziale che la riporta a -1 (75-76 al 31°) ma sbaglia troppe volte il possibile aggancio (Logan, poco lucido, sbaglia molto da tre) e Varese la porta a casa grazie a Johnson e Ross e soprattutto a Caruso, che partendo dalla panchina fa 23 punti in 28 minuti. (Luca Di Russo)

Scafati: Lamb 29, Logan e Rossato 14
Varese: Caruso 23, Johnson 19, Ross 17

Verona-Trento 86-92 (d.t.s.)

 

Verona accarezza a lungo il ritorno alla vittoria dopo 4 sconfitte consecutive, ma cede al supplementare contro una Trento solida, capace di riemergere dal -14 nella ripresa. I veneti, nella giornata del debutto di Jamarr Sanders, toccano il massimo vantaggio sul 53-39, gli ospiti piazzano un break 0-12 dilatato fino al 3-17 per l’aggancio sul 58-58. Nell’ultimo quarto la Tezenis illude con un altro strappo: 77-69 al 37’ con le triple di Cappelletti e Anderson, la Dolomiti Energia rientra con un altro parziali costruito con tre viaggi in lunetta. La squadra di Ramagli spreca due opportunità per chiudere il conto. Nell’overtime dopo il +3 firmato da Cappelletti per i padroni di casa, Trento – nonostante l’infortunio che ha bloccato Flaccadori già prima dell’intervallo, è più lucida, fa valere gli extrapossessi e scappa via con l’ennesimo break 0-9 marchiato da Crowford: 80-86. Il finale si consuma sul fallo sistematico e sul rammarico per gli errori veronesi che sono costati la vittoria. (Anna Perlini)

Verona: Cappelletti 20, Anderson 18, Sanders 13

Trento: Spagnolo 24, Atkins e Lockett 13

Trieste- Sassari 75-69

Dopo tre sconfitte casalinghe consecutive, Trieste espugna l’Allianz Dome dando continuità al successo esterno ottenuto a Napoli. Vittoria meritata per la formazione di Marco Legovich che ha condotto dal primo minuto contro una Sassari a tratti inguardabile. La formazione di Bucchi non ha mai trovato il filo conduttore di una partita nella quale ha gestito malissimo il suo attacco rinunciando a sfruttare i suoi punti di forza e limitandosi a forzare da tre. La percentuale finale, 4/27 dall’arco, condanna il Banco a una sconfitta che rappresenta un brutto stop nella crescita della formazione sarda. Botta e risposta in apertura con Trieste che sulle ali dei canestri di Davis, Bartley e Spencer vola sul 6-0 e Sassari brava a rispondere trascinata da Onuaku per il 6-8 del 4’. Equilibrio sul parquet fino ai minuti finali del primo quarto quando Bartley prende per mano la sua squadra trascinandola fino al 23-14. Trieste continua a spingere, approfitta dei troppi errori del Banco e allunga sul 30-17, massimo vantaggio, costringendo Bucchi al time out. Sassari si scuote, trova punti importanti da Bendzius e nel finale di tempo, nonostante le cattive percentuali (1/10 da tre punti), ricuce il passivo rientrando negli spogliatoi a meno quattro sul 38-34. Cinque punti consecutivi di Robinson riportano il Banco a meno uno sul 40-39, il sorpasso sembra nell’aria e invece Trieste riprende in mano le redini del confronto. Bartley segna canestri pesanti, il 2+1 di Spencer firma il 48-39, vantaggio che cresce fino al 57-44 grazie alla tripla di Gaines prima del canestro di Nikolic che chiude il terzo quarto sul 57-46. Parziale di 6-0 Sassari in apertura di ultimo parziale, rispondono Bartley e Campogrande da tre per il 62-52 che costringe Bucchi al time-out con 6’48” sul cronometro. Ci prova il Banco, Robinson e Bendzius lo riportano sul 66-62 ma è ancora Bartley l’uomo del match con la tripla del 69-62 che da margine ai padroni di casa consentendo a Trieste di gestire con tranquillità i minuti finali e chiudere sul 75-69 (Lorenzo Gatto).

Trieste: Bartley 20, Spencer 19, Pacher 11

Sassari: Robinson 14, Bendzius 13, Jones 11

Brindisi-Tortona 86-84

Brindisi cambia faccia prendendosi il lusso di stoppare dopo 6 giornate l’imbattibilità di Tortona (senza Cain), giocando un finale vietato ai deboli di cuore. In avvio la partita fatica a decollare sia dal punto di vista del ritmo, sia dello spettacolo. Tortona con Christon praticamente immarcabile prende in mano il comando delle operazioni sino all’acuto brindisino suonato con il parziale di 10-0 confezionato dalla coppia Reed e Perkins (8’,19-12). L’ingresso di Filloy e Severini fornisce nuova energia alla Bertram, che fatica a trovare soluzioni dalla distanza (1/7 da 3 dopo 10’). A migliorare la statistica ci pensa Tavernelli autore del canestro che vale il momentaneo -1 (13’, 27-26). La Happy Casa riparte dilatando in un amen il divario (16’, 44-33) con Reed e Mezzanotte ispiratissimi dall’arco (4/4 da 3). A Tortona bastano 4’ minuti dopo l’intervallo lungo per tornare di nuovo in scia (53-52), ma senza riuscire a trovare soluzioni in difesa per arginare la fisicità di Perkins. La gara viaggia veloce sul filo dell’equilibrio, spezzato alla fine del terzo quarto dalla tripla di Mascolo (68-64). Al 34’ il break di 13-4 impacchettato da Tortona (73-77), con Severini, Filloy e Daum in versione cecchino, spaventa Brindisi che risponde con grande carattere grazie alle prodezze balistiche di Etou e Bowman (36’, 83-80). Con 180” da giocare la Bertram non riesce più a ricucire: sbaglia quattro possessi consecutivi in attacco, lasciando a Brindisi la possibilità d’essere padrona del proprio destino. Christon a 54” dal termine realizza il -1 (85-84), prima di sbagliare il canestro del possibile sorpasso e commettere fallo su Reed. L’americano in maglia brindisina fa 1/2 in lunetta senza riuscire a “sbagliare” il secondo tiro per far ripartire il cronometro. Nei due possessi successivi, Tortona sbaglia tutto lasciando la ribalta a Brindisi. (Giuseppe Mazzone)

Brindisi: Perkins 24, Reed 19, Etou 12

Tortona: Christon 22, Filloy 16, Daum 12, Severini 10.

Venezia-Napoli 82-71

Un Watt monumentale (21 punti, 10 rimbalzi) pilota la Reyer al successo sulla GeVi Napoli (82-71). De Raffaele recupera Tessitori, nel roster entra anche Parks, ex di turno, mentre nel ballottaggio degli stranieri rimane nel parterre Sima, Buscaglia ha per la prima volta a disposizione Emmitt Williams. Parks “bagna” il ritorno con il primo canestro della Reyer, avvio nel seno di Watt e JaCorey Williams. Michineau innesca il 10-0 esterno (12-18), tamponato dal 2+1 di Moraschini (15-18). L’ingresso di Spissu cambia volto alla Reyer, contro break di 12-0 (24-18) con Zerini già a 3 falli, Napoli risale (24-22), ma Watt va già in doppia cifra (30-22), costringendo al terzo fallo anche JaCorey Williams. Tecnico prima a Buscaglia (20-18), poi a Granger (38-31), dopo aver infilato la tripla del massimo vantaggio interno (38-29). Tre falli anche per Bramos, Stewart ricuce lo strappo parzialmente (38-33), prima del tap-in di Tssitori (40-33). Si riparte nel segno di JaCorey Williams, insieme a Michineau e Howard azzera il vantaggio della Reyer (47-46). Venezia serra le maglie in difesa, nuovo allungo (54-46) con Willis protagonista, Watt incontenibile (56-46, 16 punti, 8 rimbalzi). L’antisportivo di Uglietti porta la Reyer sul +12 (58-46), break di 11-0. Gara sempre aperta (60-53), Watt ha gi firmato la personale doppia-doppia (18+10). La Reyer accelera in in avvio di ultima frazione (72-58), ottima presenza di Tessitori su entrambe le metà campo. Buscaglia vede la sua squadra lottare (74-65) con JaCorey Williams e Howard a pilotare i compagni. De Raffaele deve riaffidarsi a Watt (75-67), 9-1 di Napoli (75-69), tocca a capitan Bramos timbrare dall’angolo la tripla della tranquillità (79-71) a 1’00” dalla fine. (Michele Contessa)

Venezia: Watt 20, Spissu 11, Tessitori 10, Freeman 10

Napoli: Howard 17, J.Williams 15, Michineau 14, Stewart 12

Virtus Bologna-Reggio Emilia 79-65

Dilaga nell’ultimo quarto la Virtus dopo avere sofferto Reggio per quasi 30’. Ma alla fine arriva la vittoria che la squadra bianconera voleva per issarsi da sola al comando della classifica, ancora imbattuta, complice lo stop di Tortona in quel di Brindisi. Anche nei derby regionali le partite sfuggono a tutte le regole e infatti Reggio tiene in scacco Bologna con i suoi lunghi Olisevicius e Hopkins. Nei primi 20’ sono sempre gli ospiti a guidare le operazioni, la Virtus senza Teodosic (ormai sempre in tribuna nelle partite di campionato) e Ojeleye, si affida al redivivo Mickey, tornato per un sera ai livelli di inizio stagione, poi nella ripresa cresce forte anche Cordinier che con tripla e schiaccione in traffico sancisce il sorpasso definitivo sul finire del terzo quarto. Nell’ultimo periodo sale in cattedra anche Pajola con la sua difesa da mille braccia, mentre Shengelia evidenzia il ritardo della preparazione saltata a causa dell’infortunio alla spalla destra. Qui finisce la partita, Reggio si arrende col suo capitano Cinciarini che impila 14 assist ma stavolta non ha lucidità al tiro. (Andrea Tosi)

Virtus Bologna: Mickey 18, Cordinier 15, Pajola 9

Reggio Emilia: Hopkins 16, Olisevicius 11, Anim 7

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