Arthur sotto i ferri: tempi, mercato e lista Champions, cosa cambia per la Juve

Col rientro previsto ben oltre il via della stagione europea, potrebbe essere il brasiliano a fare posto a Locatelli tra i nomi nell’elenco di coppa. Con un uomo in meno in mezzo torna in discussione la posizione di Ramsey

Che i tempi di recupero richiedano due mesi e mezzo o tre, la Juve mette in conto di poter tornare forse attorno a ottobre a contare a centrocampo su Arthur Melo, sotto i ferri oggi alla Fornaca dal dottor Raimondo Piana per risolvere il problema di calcificazione post-traumatica a livello della membrana interossea (fra tibia e perone) della gamba destra, che ne condizionava le prestazioni da almeno sette mesi dopo un buon inizio di stagione, e che ha costretto infine ad arrendersi all’evidenza dell’intervento.

IL MERCATO

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La prima conseguenza è che decade, fino al suo rientro, l’abbondanza a centrocampo che al di là di ogni altra valutazione tecnica ed economica aveva portato a mettere in conto un esubero, a lungo individuato in Aaron Ramsey salvo poi confrontarsi con le difficoltà a trovare le giuste condizioni per una sua cessione. Resterà lui e resteranno gli altri, poi si vedrà: in base al recupero di Arthur, in base alle scelte di assetto tattico (mediana a due o a tre), in base agli equilibri e alla chimica che nel frattempo andranno formandosi attorno al nuovo corso tecnico.

SETTE MESI

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La prima spontanea domanda è: ma non poteva percorrere prima la via dell’intervento? Juventus-Atalanta del 16 dicembre 2020, tutto cominciò allora, messo in relazione a una botta presa in un contatto con Cristian Romero. Arthur ha provato a giocarci sopra, ha saltato un paio di partite poi ne ha giocate sei su sette di cui le ultime quattro da titolare prima di decidere a febbraio di fermarsi, rientrando solo al ritorno col Porto e chiudendo il campionato a mezzo servizio: nelle ultime 14 partite di A in cinque non è neanche entrato e da titolare ne ha giocate (sul dolore) solo tre, tra cui il tristemente noto buco nero col Benevento.

INTERVENTO SI’ O NO

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L’intervento immediato sarebbe stato rischioso perché la calcificazione non era ancora “ferma” e anche rimuovendola il problema avrebbe potuto ripresentarsi. Intrapresa dunque necessariamente una terapia conservativa, è stata proseguita (a base di onde d’urto) anche dopo che già a marzo-aprile c’erano state sollecitazioni per un intervento nel momento in cui Arthur ancora sperava in una convocazione in Coppa America. Ma che il Brasile non lo avrebbe chiamato è ufficiale dal 9 giugno, nel frattempo è passato più di un mese, trascorso in vacanza dal centrocampista con un lavoro specifico con i procuratori. Il rientro a Torino ha formalizzato una decisione non a sorpresa, come evidente dalla calendarizzazione dell’intervento.

LISTA E GERARCHIE

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Dunque la nuova Juve nasce senza Arthur. Che a questo punto rischia seriamente di non trovare spazio nella lista Champions, dove con l’atteso ingresso di Locatelli qualcuno deve “uscire” e il brasiliano di certo non ci sarà per la prima di coppa il 14-15 settembre. Con un aiutino dalle pause per le nazionali di inizio settembre e inizio ottobre, le partite di campionato senza di lui potrebbero essere almeno sei-sette. Poi comincerà la rincorsa di Arthur, che già in partenza (figuriamoci così) si sarebbe trovato a doversi ritagliare una dimensione nelle gerarchie di Allegri, di cui sono filtrate altre preferenze in termini di fisicità e dinamismo che portano a ipotizzare un terzetto titolare Bentancur-Locatelli-Rabiot. Oltre a loro e a McKennie, che il tecnico conoscerà meglio in questi giorni, torna in ballo Ramsey. In attesa di Arthur.

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