Arriva Lotito, altra strigliata alla Lazio

ROMA – Tre punti persi e due ramanzine incassate. La Lazio ha finito di pagare in palestra la sconfitta di Lecce: un confronto tira l’altro, il bis c’è stato ieri pomeriggio, ha di nuovo fatto ritardare l’inizio della seduta programmata per le 15. In campo, fino alle 16 e passa, non s’è vista anima viva. C’erano gli ostacoli e i birilli sistemati per il riscaldamento, dei calciatori nemmeno l’ombra. Il motivo era semplice: il presidente Lotito, deluso per la prestazione al Via del Mare, aveva raggiunto la squadra all’interno del centro sportivo appena prima che cominciasse l’allenamento previsto. Un’ora abbondante di colloquio, ha seguito quello di giovedì con protagonista Sarri e i giocatori. Il tecnico era stato il primo a non aver gradito il calo mentale nella ripresa di mercoledì a Lecce.

REPRIMENDA

Ventiquattr’ore dopo ci ha pensato Lotito a rincarare la dose. Tutti chiusi in palestra: infortunati e non, titolari e riserve, dal primo all’ultimo della rosa. Naturalmente c’erano anche il ds Tare e Sarri stesso. Non è andato giù il ko di Lecce, il patron biancoceleste non ha fatto nulla per nasconderlo (eufemismo). Una strigliata costruttiva, più che altro un richiamo al senso di responsabilità: si può anche perdere una partita, non in questo modo, concedendo ritmo e fiducia agli avversari, permettendo il ribaltone avversario soprattutto per mancanza di temperamento. Le speranze di Champions League, già complicata di per sè vista la velocità delle prime quattro in classifica, di certo non vanno cestinate per via di un atteggiamento sbagliato.

CARATTERE

Lo spiritus pugnandi, da sempre motivo di vanto di Lotito, non può mai mancare. S’aspettava un altro piglio alla ripartenza del campionato, invece è arrivata subito una delusione dopo la lunghissima sosta per i Mondiali. Toni vigorosi come suo solito. E’ stata chiesta un’immediata reazione contro l’Empoli, un appuntamento che a maggior ragione non va steccato. Non solo per motivi di classifica. L’analisi del periodo recente, seppur con in mezzo lo stop per le gare in Qatar, deve spingere alla concentrazione massima: la Lazio ha perso 4 degli ultimi 6 match ufficiali, dal 30 ottobre in poi è riuscita a superare soltanto la Roma nel derby e il Monza nel successivo turno infrasettimanale (doppio 1-0).

CALO

Soddisfazioni circondate da risultati in netta flessione: sono state perse le partite di campionato contro Salernitana, Juventus e Lecce, più quella di Europa League con il Feyenoord, decisiva per il mancato passaggio del girone e la conseguente retrocessione in Conference. Lo sfogo di Lotito si è concretizzato ieri, ha fatto visita a Formello esclusivamente per incontrare e rimproverare la squadra. Fino a qualche ora prima era in clinica Paideia dove giovedì è stato operato al ginocchio suo figlio Enrico, diventato in estate dg della Primavera e della Lazio Women.

RICHIAMO

Le sue parole sono rimaste blindate all’interno del Training Center, si possono immaginare i concetti già ribaditi durante la cena di Natale. Il presidente, anche in quel caso, aveva parlato di spirito di gruppo e senso di appartenenza come requisiti fondamentali per il conseguimento degli obiettivi stagionali. Il “clima straordinario” di cui aveva parlato a fine dicembre, ieri, si è respirato un po’ meno. Pretende continuità di rendimento dal punto di vista tecnico, l’impegno totale come imprescindibile fattore morale. La squadra, subito dopo lo scossone presidenziale, si è presentata in campo per un allenamento a ritmi elevati. Vanno conservati pure contro l’Empoli. Altrimenti non sarà un buon compleanno, c’è da giurarci.


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