Arrigo Sacchi, una eccellenza professionale. E l’Uefa lo premia con una motivazione da urlo. A Istanbul, durante i sorteggi Champions

Carriera straordinaria, rivoluzionaria. Un calcio con “infinite innovazioni tattiche”. E in un giovedì di fine agosto, in una Istanbul palcoscenico dei sorteggi Champions, passa al meritato incasso: Premio Uefa. Arrigo Sacchi, maestro di un calcio nuovo e vincente, riceve da Aleksander Ceferin il “Premio del Presidente 2022”, una eccellenza professionale. Con scritto: “C’è un calcio prima di Sacchi e uno dopo”.

Addirittura l’Uefa usa l’aggettivo “soprannaturale” – quasi una iperbole – per ricordare il calcio di Sacchi Anni ‘80 sulla panchina del Milan di Berlusconi e Galliani. E in campo Baresi, Ancellotti, Gullit, Van Basten. Un calcio “di valori e di persone, un calcio collettivo” come ama dire il tecnico romagnolo ricordando anche “la diffidenza” iniziale dei suoi giocatori “bravissimi e non prevenuti”.

A chi si ispirato per varare la sua rivoluzione calcistica? “Prima al Brasile. Poi al Real Madrid delle cinque Coppe dei Campioni. Il Real di Kopa, Di Stefano, Puskas, Gento. Infine al calcio olandese”.

La motivazione del premio 

Pochissimi hanno rimodellato la filosofia del gioco del calcio nel modo in cui è riuscito Arrigo Sacchi. Il calcio può essere distinto in due epoche diverse: pre e post Sacchi.Ke infinite innovazioni tattiche che ha introdotto sono oggi le basi di qualsiasi manuale del calcio riprese da generazioni di allenatori che l’hanno seguito. Sacchi ha reinventato l’etica del lavoro di squadra, che trascendeva la pura armonia in campo. La perfetta sincronizzazione, è una mentalità sempre vivente indipendentemente dal fatto che la squadra giocasse in casa o fuori. Facevano sembrare tutto quasi soprannaturale negli anni ‘80. Questa è esattamente la differenza tra eccellenza e grandezza”.

Nella scia di tre grandi giocatori italiani

 Il Premio Uefa del Presidente è stato vinto in passato da tre grandi giocatori : Gianni Rivera, Paolo Maldini, Francesco Totti. Ora spetta al tecnico di Fusignano. Arrivato al Milan (quasi) da perfetto sconosciuto, ha vinto uno scudetto, una Supercoppa italiana, due Champions, due Intercontinentali, due Supercoppe europee. Da c.t. della Nazionale è stato finalista Ai Mondiali Usa 1994. Palmares stellare.

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