Armini, tocca a te. L’erede di Nesta ora può prendersi la Lazio

Il difensore classe 2001 ha scelto la maglia numero 13, la stessa del suo idolo. Le assenze di Vavro e Luiz Felipe potrebbero fargli trovare spazio in questo inizio di stagione

Il cassetto che si apre, il sogno che si realizza. Non un giorno che cambierà la sua carriera, ma comunque un momento che Nicolò Armini ha inciso nel cuore. Sabato scorso, in occasione di Frosinone-Lazio, pur entrando in campo solo nel finale, il classe 2001 della Lazio (il primo, nato nel terzo millennio, a esordire in prima squadra), ha incontrato il suo idolo, Alessandro Nesta, tecnico dei ciociari. Per lui, Armini, ha scelto il 13 per la prossima stagione (era il suo numero già nel 2019-20), un numero che Nicolò aveva evidentemente nel destino. Nel 2017, in occasione della partita di Europa League contro lo Zulte Waregem (la sua prima convocazione), Armini ha ricevuto la maglia numero 31, cioè il 13 di Nesta ma con le cifre invertite. Nel 2018-19 gli hanno dato il 58, due cifre che sommate danno proprio 13. Ora, proprio con quel numero, vivrà un’altra stagione in biancoceleste.

CRESCITA

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In passato ha partecipato agli Europei U17 da capitano dell’Italia, sono ormai anni che Nicolò viene considerato un grande prospetto del calcio italiano, non a caso il suo procuratore è Mino Raiola. Suo papà Maurizio lavora in Vaticano, la mamma Marzia è casalinga: entrambi stanno dedicando la vita ai figli Yuri, classe 2005, anche lui nel settore giovanile biancoceleste, e ovviamente Nicolò. Entrambi hanno infatti da sempre una grande passione per la Lazio, come dimostrano i tanti lampioni rotti nel giardino per imitare i rispettivi idoli e il fatto che alla Playstation si sono sempre sfidati scegliendo entrambi i biancocelesti. Nicolò, alla Lazio da quando aveva 10 anni (prima giocava con il Santa Maria delle Mole, squadra affiliata a quella biancoceleste), è il fiore all’occhiello del settore giovanile, che torna a sfornare talenti come fatto in passato con Vincenzo D’Amico, Bruno Giordano, Paolo Di Canio, Nesta, Lorenzo De Silvestri e altri. Con i problemi fisici di Vavro e Luiz Felipe, e in attesa di un acquisto in difesa Armini ha l’occasione di mettersi in mostra, di ritagliarsi uno spazio. In tutto, per il momento, Armini vanta appena due presenze in Serie A, più una in Europa League. Dopo un lungo tira e molla, Nicolò ha rinnovato, fino al 2024, il contratto che altrimenti sarebbe scaduto il 30 giugno. Ha deciso di rimanere perché percepisce la fiducia della società. “A Nicolò piace giocare centrale di difesa, secondo me può giocare a destra sia nella difesa a 4 che in quella a 3”, spiega Paolo Ruggeri, che ha allenato il ragazzo (da allenatore capo o da vice) prima che arrivasse nella Primavera biancoceleste. Nicolò ha voglia di crescere, ha voglia di sfruttare l’occasione, facendo un passo dopo l’altro. Come quello fatto sabato scorso a Frosinone. Appena 15 minuti giocati, che gli hanno permesso di aprire il cassetto dei sogni e realizzare quello di incontrare Nesta e giocare sotto i suoi occhi. E di sentirsi un po’ più grande, un po’ più pronto.

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