Armi e soldi agli Hezbollah? I valigioni iraniani scatenano i complottisti

La nazionale dell’Iran è sbarcata a Beirut per la sfida col Libano stracarica di bagagli. Il Ministro degli Interni costretto ad aprire un’inchiesta per smentire le voci di aiuti al Partito di Dio libanese, finanziato dall’Iran

E’ bastato uno scatto postato su Twitter per scatenare una bufera politica. Vero, quando si parla di Medio Oriente la miccia è sempre corta, ma stavolta il potere dei social è andato oltre. La scorsa settimana a Sidone l’Iran ha sconfitto il Libano 2-1 in una gara valida per le qualificazioni a Qatar 2022. Sin qui nulla di strano, dato che Team Melli (l’equivalente del nostro “Azzurri” per i persiani) è in testa al girone e ha il pass per i Mondiali ormai in tasca. A far notizia è quanto accaduto il giorno prima, quando la nazionale della Repubblica Islamica è sbarcata all’aeroporto di Beirut, proveniente da Teheran. A insospettire parte della popolazione libanese, sono infatti state le numerose e ingombranti valigie che giocatori e staff avevano con loro.

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Ormai ciò che accade sui social, che a gettare benzina sul fuoco sia uno o siano in mille – fake news o comprovati fatti poco importa – diventa realtà con pochi like o retweet. Ecco allora che lo scatto degli iraniani che spingono i trolley stracarichi ha immediatamente innescato la polemica politica. “Ne stanno approfittando per portare agli Hezbollah armi o denaro” è stata l’accusa, che ha avuto una eco tale da costringere il Ministro degli Interni libanese, Bassam Mawlawi, a contattare il capo della sicurezza dell’aeroporto per fargli aprire un’inchiesta al riguardo. “Chiunque entri in Libano – ha dichiarato un responsabile delle dogane aeroportuali al sito Arab News – è libero di portare quanti bagagli voglia”. “Siamo una squadra di calcio – ha invece detto un dirigente della nazionale iraniana – Siamo venuti per giocare una partita, non commentiamo su questioni politiche”. Sulla vicenda è intervenuto anche lo sceneggiatore e attore Ziad Itani, molto popolare in Libano: “E’ vergognoso, un atto di razzismo mascherato – ha scritto sul suo profilo social – Stiamo parlando di una squadra che ha bisogno di portare con sé attrezzature, cibo e tutto quanto gli possa servire. Quanto è accaduto è davvero spiacevole”. In effetti la trasferta per gli iraniani è poi proseguita in Giordania, dove ieri, in campo neutro, hanno superato la Siria 3-0.

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Gli Hezbollah, o “Partito di Dio”, sono un’organizzazione paramilitare islamista libanese, nata nel 1982 e divenuta successivamente anche un partito politico sciita che al momento controlla la stragrande maggioranza del Paese, foraggiato proprio dall’Iran, una delle pochissime nazioni della regione, con Iraq e Bahrain, dove la religione sciita domina su quella sunnita. Dopo l’esplosione al porto di Beirut dell’agosto 2020 che, oltre ad aver provocato 214 morti ha aggravato la crisi economica nella quale già il Libano stava affondando, le tensioni tra Hezbollah e le altre forze politiche è a livelli che sfiorano quelle che portarono alla guerra civile degli anni 70.

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