Argentina, vittoria in rimonta nel segno di Carboni. La Slovacchia travolge Figi

L’albiceleste supera l’Uzbekistan 2-1 grazie ai gol di Veliz e del trequartista nerazzurro. Gli slovacchi debuttano con un facile 4-0: reti di Gazi, Szolgai, Gajdos e Jambor

Argentina-Uzbekistan 2-1

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I padroni di casa scherzano col fuoco e rischiano grosso, ma alla fine riescono ad avere la meglio su un Uzbekistan che la mette sul piano fisico e resta in partita fino alla fine. Gli asiatici colpiscono per primi nella sorpresa generale, complici i numerosi errori di una incerta difesa albiceleste che si fa sorprendere al 24’ da un sinistro di Makhamadjonov sul primo palo. La reazione argentina è veemente e il pari arriva nel giro di una manciata di minuti, merito di un colpo di testa di Veliz favorito da una papera di Boymurodov, che devia la conclusione nella propria porta. Superata la paura, l’albiceleste sale in cattedra sfruttando l’abilità e l’estro degli “italiani” Soulé e Carboni, entrambi titolari e tra i migliori in campo nei primi 45’ insieme ad Aguirre. A lanciare l’Argentina è il trequartista dell’Inter, bravo a firmare il raddoppio al 41’ su un’azione avviata dallo juventino (sostituito dopo un’ora dal laziale Romero) e rifinita dal terzino del Boca Valentin Barco. L’albiceleste soffre comunque la reazione uzbeka, che nella ripresa produce tre grandi occasioni per Kholdorkhonov e Abdurahmatov. La situazione migliora dopo i cambi di Mascherano, che abbassa il baricentro inserendo Redondo e portando a casa il successo che vale il provvisorio primo posto del gruppo A insieme alla Nuova Zelanda.

Figi-Slovacchia 0-4

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Tutto facile per la Slovacchia. Al Bicentenario di San Juan pratica risolta prima della mezzora di gioco contro Figi, che si arrende prima a Gazi (a segno di testa al 18’) e poi a Szolgai (raddoppio al 26’ con la complicità del portiere avversario Mustahib). Gli oceanici guidati da Mimms riescono a fare ben poco contro una squadra solida e di tutt’altro livello tecnico. Gli slovacchi hanno vita facile grazie a un centrocampo nettamente superiore e all’efficace regia di Gajdos. Il trio offensivo formato Jambor, Sauer e Gazi fa il bello e cattivo tempo, con il primo che coglie anche un legno al 32’. Il monologo slovacco è riassunto bene dai 32 tiri effettuati contro i due degli avversari dopo 75’ di gioco, quando la squadra di Ondrik aveva già piazzato il poker con Jambor e un siluro di Gajdos. Decisive almeno quattro parate di Mustahib per evitare a Figi un passivo peggiore. La Slovacchia raggiunge così gli Usa in testa al gruppo B.

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