Anguissa, il leone che stuzzica il Milan. Se non arriva Bakayoko…

Scoperto nelle polverose vie di Youndé, è esploso agli ordini di Garcia a Marsiglia. Reduce da una buona stagione in prestito al Villarreal, potrebbe lasciare il Fulham e sognare il grande salto in rossonero

Dopo Bakayoko, Soumaré e Florentino, ecco André-Frank Zambo Anguissa, nuovo obiettivo del Milan intento a forgiare il centrocampo nei piani di Pioli. Nato 24 anni fa a Youndé, Camerun, il ragazzo è reduce da una buona stagione in prestito al Villarreal, dove ha iniziato a recuperare la fama di “enfant prodige” che si era guadagnato nei primi anni in Francia. Sbarcato due anni fa a Londra come uno degli acquisti più cari nella storia del Fulham, ha deluso le aspettative prima di riscattarsi in Liga (e, magari, puntare adesso al definitivo salto di qualità in maglia rossonera). Scoperto quasi per caso nei polverosi viottoli di Yaoundé, dove gli amici lo soprannominarono “Ronaldinho”, conquistò tutti agli ordini dell’ex tecnico della Roma Rudi Garcia. Nel 2018, il documentario “un cuore di leone” ne ha ripercorso l’infanzia in povertà e i primi passi nel calcio fino al successo raggiunto grazie a doti atletiche fuori dal comune, tenacia e tanta ambizione.

Identikit

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Prima un rapido profilo per capire di che giocatore si tratta: dall’alto dei suoi 184 centimetri, Anguissa spicca per le lunghe leve e la stazza. Doti che, a dispetto del soprannome affibbiatogli dagli amici di Yaoundé, lo identificano come un perfetto centrocampista di contenimento davanti alla difesa. Quello in grado di rompere l’azione avversaria e far ripartire i compagni. Sostanza e dinamismo in mezzo al campo, perfetto alter ego di quel Bakayoko che il Milan ha finora invano cercato di riportare a Milanello. A Marsiglia, dove si è imposto dopo un primo anno difficile, Anguissa è stato il punto di equilibrio, quello che svolgeva il cosiddetto lavoro sporco senza farsi notare troppo, recuperando e pulendo palloni per far ripartire l’azione o semplicemente spezzare le trame rivali. Nel Fulham ha invece faticato a imporsi, complice un ruolo e dei ritmi (quelli della Premier) a cui non si è abituato. Tornato nella posizione più congeniale al Villarreal, quello di frangiflutti davanti alla difesa, Anguissa ha collezionato 36 presenze, di cui 31 dal 1’. Rispetto a Bakayoko è forse meno efficace in fase d’inserimento, ma è comunque dotato di buona progressione e ci si può lavorare. Il suo nome è stato proposto qualche giorno fa dal suo agente, Maxime Nana, e in via Aldo Rossi hanno ascoltato con grande interesse.

Montagne russe

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Per Anguissa sarebbe senz’altro una sfida affascinante, di quelle a cui ha già dimostrato di essere abituato. Dopo l’approdo in Francia e i primi numeri nelle giovanili del Reims, si è infatti ritrovato catapultato al Marsiglia, il più lesto nel 2015 a fiondarsi su quel promettente ragazzino rimasto senza contratto. “Se potevo fare la differenza a piedi scalzi e sotto il sole a 35-40° – pensava il giovane André – posso giocare ovunque”. Eppure il primo anno in Provenza si mastica amaro. L’impatto del giovane Anguissa non è dei migliori, tanto da arrivare a meditare il ritorno in patria. Furono l’ambizione, l’insistenza e l’appoggio dei famigliari a dargli la forza dall’altro capo del telefono mentre tratteneva a stento le lacrime. Il pensiero di rinunciare al proprio sogno e tornare in patria si faceva sempre più strada, rivelò lui stesso. Ma tenne duro, si mise sotto e, qualche mese dopo, arrivò il premio dell’allora tecnico Michel. “È semplicemente fantastico”, disse di lui. “Deve migliorare da punto di vista fisico e tattico, logicamente deve crescere, ma ha un potenziale enorme”. Difatti l’anno dopo esplose, complici le dritte e gli insegnamenti di Rudi Garcia, che lo piazzò titolare in 32 occasioni. Anguissa finì subito nei radar di top club del calibro di Chelsea, Atletico e Real Madrid (pare che tra i suoi estimatori ci sia anche un certo Zidane), ma il più veloce a farsi sotto con un assegno di quasi 30 milioni di euro fu il Fulham. Nuova avventura in Premier e nuova sfida da affrontare.

Gioie e dolori

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Dopo aver regalato al Marsiglia il terzo maggior incasso di sempre dietro a Batshuayi (40) e Drogba (37), Anguissa sembrava pronto a spiccare il volo per spaccare il mondo. In quel periodo arrivò anche la meritata maglia della nazionale, indossata da protagonista nella Confederations Cup 2017. Ma l’impatto con la Premier si rivelò un mezzo incubo, certificato dalla scarsa presenza (appena 22 spezzoni di gara) e dalla retrocessione del Fulham a fine stagione. Se due anni prima veniva dipinto dalla stampa francese come “la stella nascente della Ligue1” e “l’inatteso jackpot del Marsiglia”, si ritrovò bollato dal Sun come un “flop, un giocatore mediocre di scarso avvenire”. Dalle stelle in Francia, alle stalle in Inghilterra. E a quel punto si trattò di stringere nuovamente i denti e ripartire, accettando una nuova sfida in Spagna (al Villarreal). “Mi sono allenato di più e più duramente. Mi sono guardato dentro e ho trovato la forza di rialzare la testa. Sono stato abituato a lottare sin da quando in casa ci si arrangiava per mettere insieme un pasto decente”, ha spiegato al termine della scorsa stagione dopo essere stato battezzato dalla stampa spagnola come una delle più belle rivelazioni. Il riscatto a 25 milioni fissato dal Fulham si è rivelato però troppo alto per le possibilità del Sottomarino Giallo, che ha così rispedito il ragazzo a Londra. Lì adesso è pronto a prendersi un’altra rivincita, se ce ne fosse bisogno. Ma se arrivasse una chiamata del Milan…

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