Anche Lukaku è di moda: “Per il mio Belgio è ora di vincere. E come amo l’Italia”

Lukaku in copertina su Vogue in boxer e accappatoio: “A Milano ho scoperto l’affetto sincero, lo vedo dagli occhi che la gente mi vuole bene”

La Coca Cola li ha divisi una volta di più. Qualche giorno fa in conferenza stampa Cristiano Ronaldo ha spostato le bottigliette, le ha sottratte alle telecamere e ha invitato tutti a bere acqua. Lukaku ha preso in mano la bevanda e ha sorriso: “Speriamo che la Coca Cola chiami Roc Nation (la società che cura la sua immagine, ndr)”. Come a dire: facciamo un affare, se volete divento il vostro testimonial. Domenica a Siviglia l’ottavo di finale tra Belgio e Portogallo mette di fronte il capocannoniere dell’ultima Serie A, Ronaldo con 29 gol, e il suo vice, Lukaku, con 24 reti, ma Romelu ha vinto lo scudetto con l’Inter, mentre la Juve di CR7 ha faticato a entrare in Champions, e insomma, il 2021 sembra l’anno di Romelu. Il Portogallo di Cristiano è campione d’Europa uscente, però il Belgio arriva da favorito all’incrocio di Siviglia: perché ha vinto in scioltezza le tre partite del suo girone e perché ha una squadra più squadra, all’apice di se stessa. I belgi sono nel pieno della propria età dell’oro, una generazione di talenti maturi e senza scelta: devono vincere qui e ora, hanno già aspettato quel che c’era da aspettare, per esempio con il terzo posto al Mondiale del 2018. Giorni fa lo ha detto lo stesso Lukaku al programma Devil Time: “Possiamo giocare bene o possiamo puntare sul contropiede, ma ciò che conta è vincere. Siamo pronti”.

L’UOMO E L’IMMAGINE

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Nelle ultime ore Lukaku ha scelto Twitter per comunicare. Mercoledì, in un botta e risposta con i tifosi, ha ammesso di aver sofferto di depressione nel 2018 al Manchester United e ha annunciato che presto ne parlerà. Ieri, poco dopo l’ora di pranzo, ha postato la copertina che gli ha dedicato Uomo Vogue Italia, rivista di moda e di tendenza. La foto non pare un esempio di sobrietà. Il giocatore indossa boxer bianchi e tiene aperto un accappatoio con arabeschi dorati sulle maniche, due calzini sportivi fanno capolino all’altezza dei polpacci, tra le mani spicca una tazzina di caffé. Titolo: “The Pursuit of excellence”, la ricerca dell’eccellenza. Lukaku vive uno stato di grazia in cui tutto gli è permesso. Vogue ha anticipato un video con il dietro le quinte del set fotografico, una serie di scatti realizzati per Versace: “Il primo marchio di moda a cui sono stato introdotto dai miei genitori”, ha spiegato il centravanti. Tra una foto e l’altra, Lukaku si è lasciato andare a riflessioni affettuose sull’Inter: “In Italia l’amore è diverso perché è appassionato, si sente che viene dal cuore. La gente te lo dimostra: si capisce dagli occhi che sono sinceri. La mia stagione è andata benissimo. Ogni volta che la gente mi vede in giro, io cerco di corrispondere l’affetto, di dedicare del tempo, di essere gentile. Dopo la finale di Europa League, nonostante la sconfitta sono stati più i gesti di solidarietà che quelli negativi, le persone hanno dimostrato di volermi bene. In quel momento mi è scattato qualcosa e ho deciso che avrei fatto di tutto per vincere qualcosa con l’Inter e per diventare un giocatore migliore. Quando abbiamo vinto lo scudetto, abbiamo ricevuto un amore ancora più grande perché i nostri tifosi non gioivano da tanto tempo”. Impossibile ritornare indietro da dichiarazioni tanto chiare. Conte il maestro se ne è andato, ma Lukaku, complice la moda, rimarrà a Milano.

PALLONE D’ORO

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Ronaldo resta inarrivabile per popolarità, il suo profilo Instagram ha sfondato il tetto dei 300milioni di follower. Su questo terreno CR7 gioca in un altro campionato, ma Lukaku in Belgio-Portogallo avrà l’occasione di accorciare le distanze sportive con Cristiano e se la sua squadra andasse avanti e diventasse campione d’Europa, le piste per il Pallone d’oro sarebbero due, porterebbero allo stesso Lukaku e a De Bruyne, il compagno di nazionale e grande amico. Una corsa “fratricida” e prematura: prima il Portogallo, prima il nuovo rendez-vous di Romelu con CR7 per l’euro-supremazia, per la rivincita scudetto e per l’immaginario collettivo. Chi fa più tendenza nel reame? “Coca Cola chi”, canterebbe Vasco Rossi.

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