Anche l’Italia ha i suoi Bellingham: la lista di Mancini

Quando si era già intrattenuto con Bjorn Gulden, il nuovo Ceo Adidas, e aveva dato uno sguardo alle nuove maglie dell’Italia, con un occhio di riguardo alla divisa da trasferta, con rilievi azzurri sulla base bianca, Mancini non si è sottratto alle curiosità sollevate dalle frasi relative ai nuovi Bellingham nascosti dal nostro calcio. La parte ufficiale della conferenza si era conclusa e il ct ha chiarito di non essersi riferito solo al lunghissimo elenco di giovani convocati allo stage di dicembre a Coverciano. «Pensavo anche a Miretti e Fagioli. Possono essere di quel livello. Ovviamente lo raggiungeranno a condizione di giocare con continuità. Bellingham ha fatto un anno da titolare con il Birmingham in Premier, poi lo ha preso il Dortmund e ha continuato a giocare. Ne abbiamo quattro o cinque con qualità pazzesche, l’ho detto. Molti neanche li conoscete». 

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Prospettiva

Neppure era un invito ad Allegri, che quei due ragazzi li sta facendo giocare in una stagione in cui era partito dall’idea di costruire il centrocampo su Pogba. Mancini conosce benissimo la realtà dei grandi club, in cui i risultati pesano a discapito della crescita dei giovani. Miretti e Fagioli sono nel suo radar dalla scorsa primavera e nell’ultima finestra Fifa, dedicata alle amichevoli con Albania e Austria, li ha fatti debuttare. La convocazione per i prossimi due impegni con Inghilterra (23 marzo) e Malta (26) dipenderà da quanto giocheranno, se saranno protagonisti con la Juve, dalla disponibilità (nel complesso) dei centrocampisti convocabili. Nel breve periodo, Mancini andrà sul sicuro. Nell’immediato, per ruolo e forza esplosiva, il Bellingham azzurro ideale sarebbe Zaniolo, in cui il ct ha ripreso a credere con forza, ma la sua riflessione era anche relativa al futuro, ai talenti che nel lungo periodo (due o tre anni) dovranno garantire ricambio e risorse capaci di portarci verso il Mondiale 2026. Nomi meno conosciuti di Miretti e Fagioli. Di sicuro, dopo l’ultimo raduno, il ct ha indicato quattro giovani (Fazzini, Oristanio, Faticanti e Cittadini) specificando che gli sono piaciuti tanti tra i circa 65 pescati in Serie A, B e all’estero. Non tutti e quattro hanno le caratteristiche dell’inglese, anzi. Il paragone va inteso per qualità e potenzialità in prospettiva. 

Poker

Jacopo Fazzini, classe 2003, è un centrocampista interno che Zanetti sta facendo giocare (9 presenze in A) con l’Empoli. Ricorda Frattesi. All’Olimpico, contro la Lazio, ha impressionato per dinamismo e personalità. Giacomo Faticanti, classe 2004, è entrato nell’orbita di Mourinho e ha debuttato in Europa League: porta il numero 16 in onore di De Rossi, a cui si ispira. Gaetano Oristanio, proprietà Inter, classe 2002, sta esplodendo in Olanda con il Volendam: trequartista, mancino di estro e fantasia. Giorgio Cittadini (2002), cresciuto nell’Atalanta, gioca in prestito a Modena e fa il difensore centrale. Anche dietro Mancini ha bisogno. A marzo dovrà fermare gli inglesi con Bonucci, Acerbi e Bastoni, i soliti. 

Mancini ringrazia Gravina per Vialli

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