Anche il Napoli chiama Dybala: tutti pazzi per la Joya

NAPOLI – Diciamo la verità: se il nome di Paulo Dybala, il frontman della band di svincolati d’Italia, è accostato ogni giorno a una nuova squadra non è colpa della volatilità del mercato e neanche dei venditori di fumo. Per niente: il fatto è che trovare un calciatore del genere nella lista dei parametri zero è un’occasione troppo ghiotta che impone quantomeno una telefonata, un sondaggio o un’informale richiesta di info en passant. E’ quasi impensabile che un grande club o grandi uomini di calcio non ci facciano un pensiero programmando o sognando il futuro: non è un caso, insomma, che in questa fase riflessiva della trattativa con l’Inter sia spuntato sornione anche il Monza di Berlusconi e Galliani. I famosi uomini di cui sopra: perché non provarci? E ancora: il Milan, i campioni d’Italia che la nuova proprietà vuole abbellire al volo. E in coda, fresca di giornata, il Napoli, una sorta di Casa Rosada tinta d’azzurro per ogni argentino che si rispetti: una telefonata al señor Antun è andata in scena, certo, perché se perdi Mertens e Insigne e vuoi emozionare un popolo che non vede l’ora di piangere di gioia, beh, non puoi che pensare alla Joya anche solo un minuto prima di ricominciare a fare i conti con un monte-ingaggi da prendere a vigorose picconate. Va così e così andrà finché non arriverà una firma, un contratto: questa è la storia di Paulo Dybala, ventottenne disoccupato con un sinistro incantevole e una voglia matta di tornare a splendere. Questa è una storia vecchia come il mondo: meglio un rimorso che un rimpianto. E tutti telefonano finché si può. 

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La mano di Dybala

E allora, mi-ami? Miami, sì: è lì che Paulo e donna Oriana sono stati segnalati dalla rete social, tra una passeggiata all’ombra delle immarcescibili palme e un allenamento in palestra. Bene: è vero che è senza squadra e senza prospettive di ritiro, ma prima o poi un club arriverà e dunque è meglio presentarsi in forma. Il discorso più concreto è con l’Inter, a prescindere dalla frenata, ma il vuoto creato dalla pausa ha incuriosito e soprattutto stimolato la concorrenza. Dybala, va ribadito, è un’occasione vera: «Se fossi in De Laurentiis, ci proverei», disse Fabio Cannavaro una decina di giorni fa. Ecco: un contatto tra il Napoli e Antun c’è stato. Non si capisce bene chi ha chiamato chi, e anzi tutti si affrettano a deviare, però la telefonata con il ds Giuntoli è reale. La cosa, comunque, va precisata: Paulo l’argentino, mancino fantasia che se non fosse per la liturgia del D1OS indosserebbe la maglia azzurra numero 10, varrebbe 50mila abbonamenti. Sarebbe un colpo magistrale, nell’anno dell’uscita di Insigne e Mertens; scalderebbe la città e uno stadio che a dispetto degli ottimi risultati di Spalletti è stato spesso paragonato a un teatro. Nel frattempo s’è scaldato Maradona junior: «Vieni, saresti amato come un re», gli ha scritto via Instagram, in posta privata. Tutto bello, tutto fantastico anche per lui che è in cerca di una nuova dimensione da sballo dopo un’ultima stagione più grigia che bianconera: però il Napoli ha ridotto il monte ingaggi, rischia di perdere Koulibaly a zero nel 2023 e molto, molto difficilmente potrebbe pareggiare l’offerta dell’Inter

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Dybala, missione Milan

La missione, in questa chiave, è invece più fattibile per il Milan: Ibra resta un totem e un mito, ma i problemi fisici sono impietosi; Brahim Diaz ha fatto promesse mantenute a singhiozzo e Dybala sarebbe perfetto per lanciare in orbita Leão. Tipo Cape Canaveral. Il problema? Più che altro ragionamenti al vertice: la proprietà è pronta ad affondare e invece Maldini ha palesato qualche perplessità legata ai costi e all’età. Il telefono di Antun, il manager di Paulo, continua però a squillare: telefonate a gogò e notizie in serie gestite da raffinato comunicatore e consapevole giocatore di una partita delicata dove tempi e spazi vanno riempiti con perizia e mestiere. Uno esce – vero o falso che sia – e l’altro entra. O gli altri due, attenti a quei due: Berlusconi è in grado di concretizzare l’affare e Galliani s’è messo all’opera. A razzo: Dybala dopo Icardi, pioggia di idee stellari sul Monza anche senza le stelle della Champions, discriminante imprescindibile per la sua scelta che Inter, Milan e Napoli esibiscono fieri. Una follia? Ma no, un pensiero stupendo: il calcio fa sognare. E intanto ad oggi, 3 luglio, Paulo è ancora disoccupato. Mi-ami?

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