Ancelotti: «Champions Juventus, si può»

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Ancelotti: «Champions Juventus, si può»
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Intervista al tecnico italiano ora in Germania: «Il club bianconero è cresciuto, è fra le mie 7 favorite. C’è tanto equilibrio, il Bayern s’è ricaricato: sarà pronto»

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ROMA – Fra i sedici allenatori degli ottavi, chi ha vinto più Champions League? Ancelotti, tre volte. Chi è arrivato più spesso in finale? Ancelotti, quattro volte. Chi ha vinto con almeno due squadre diverse? Ancelotti (Milan e Real Madrid). Chi ha allenato più squadre fra le sedici arrivate fin qui? Ancelotti, quattro (Bayern Monaco, Real Madrid, Paris Saint Germain e Juventus). E infine, in assoluto, chi è l’allenatore che ha vinto più volte la Champions League? Ancelotti, tre, con Bob Paisley. Allora vuol dire che abbiamo intervistato un fenomeno? Macché. Ancelotti ha sempre lo stesso pregio, è uno di noi

Chi la vince la Champions?
«Si comincia bene…».

Allora facciamo noi i nomi, i più facili: Real Madrid, Bayern Monaco, Barcellona. Ci mettiamo pure la Juve?
«Sì, anche la Juve. Ma questa Champions possono vincerla sette squadre, quelle che ha appena citato, più l’Atletico Madrid, il Paris Saint Germain e il Manchester City».

Una folla.
«È aumentato molto l’equilibrio fra le grandi squadre in questa stagione. Non c’è una favorita-favorita. È cresciuta la Juventus, non è sceso il Paris Saint Germain, in più c’è il City che ha un allenatore che conosce bene questa Coppa».

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Il Bayern come sta giocando?
«Nell’ultima partita di Coppa di Germania abbiamo tenuto il Wolfsburg nel suo centrocampo per 80 minuti, poi, visto che eravamo ancora sull’1-0, negli ultimi 10′ abbiamo tremato».

Come le altre grandi nemmeno il Bayern sembra nella condizione ideale.
«In effetti nel girone d’andata sia noi, che il Barcellona, il City, lo stesso Psg, abbiamo avuto qualche problema, non siamo stati al top. Adesso però le cose migliorano per tutti. Noi del Bayern ora stiamo bene, anche se non abbiamo giocato benissimo in queste ultime partite. Però abbiamo ricaricato un po’ le batterie per il finale di stagione. I risultati adesso sono eccellenti, la qualità del gioco non tanto, ma miglioriamo di sicuro. C’è di buono che stiamo recuperando Boateng dopo l’operazione alla spalla e sarà pronto a fine febbraio, è un giocatore fondamentale per la difesa. Abbiamo solo un problemino con Ribery, gli altri stanno tutti bene ed è un vantaggio avere tutti a disposizione quando riparte la Champions».

Le dispiace che il prossimo anno non potrà più allenare Lahm?
«Mi dispiace eccome, ma è una scelta sua. Gli ho parlato a lungo, gli ho detto che per la qualità e la condizione che ha oggi, a 33 anni, poteva andare avanti tranquillamente al suo livello. Ma Lahm è stato ed è un grande professionista e mi ha risposto: “Voglio fare questo lavoro al cento per cento, non al novanta”».

Gli ha detto di Totti? Forse continua ancora una stagione e ha 7 anni più di Lahm.
«Certo che gli ho parlato di Francesco e della sua scelta, gli ho fatto anche l’esempio di Maldini, ma non c’è niente da fare. Gli ho parlato perfino di me».

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