Anarchia Juve: è l’anno zero. E anche l’Atalanta non è più così Dea

Tutta la Juve deve cambiare e non sarà soltanto l’arrivo di Pogba a invertire la tendenza. Servirà molto di più. Nei nomi. Nella mentalità. Negli orizzonti

Lunedì scorso era stato Dybala a piangere a dirotto per il dispiacere di lasciare la Juve. Ieri sera invece è sembrato Vlahovic, entrato da poco e subito anima in pena, il più vicino a versare qualche lacrimuccia. E non perché, al contrario dell’argentino, lui aveva detto sì alla Juve: non siamo così perfidi da insinuarlo. Ma perché qualche brutto pensiero sul suo futuro dev’essergli passato davanti agli occhi. Prima di arrivare in bianconero a gennaio, con un altro investimento “monstre”, Vlahovic era considerato uno dei giovani centravanti top d’Europa, il più vicino al fenomeno Haaland nella lotta per la successione a Lewandowski e Benzema.

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