Amico di Drogba, pupillo di Lotito, oggi rinforzo: così Akpa ha conquistato Inzaghi

Dopo 120 partite a Tolosa e due anni e mezzo alla Salernitana, l’ivoriano è pronto per la Serie A. E quando il presidente litigò con Ventura per lui…

Parlare di Akpa citando Ventura: “Preferire uscire sconfitto piuttosto che perdere lui“. Sintetico e chiaro, tradotto in numeri: 31 partite l’anno scorso, poi due gol e un “litigio” a distanza con Lotito. Scena da film: il presidente della Lazio, a cena, guarda Salernitana-Spezia sullo smartphone e a 20′ dalla fine esplode. “Hai capito, sì? Ha sostituito Akpa in mezzo e ha rovinato tutto…“. Toglietegli tutto ma non il mediano.

Rinforzo

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Sketch comico ma molto vero, perché l’ivoriano, 28 anni, ha conquistato i granata in due stagioni e adesso vuole fare lo stesso con la Lazio. Inzaghi l’ha visto in ritiro, l’ha studiato da vicino e alla fine ha pensato, “sapete che c’è? Akpa resta con noi“. Alternativa di quantità a centrocampo e già 3 presenze in Serie A. Cagliari, Atalanta e Inter. Quando entra convince e non sfigura. Carriera discreta la sua: 120 partite in Ligue 1 con il Tolosa dal 2011 al 2017, con Casanova in panca faceva la mezz’ala nel 3-5-2. Lo stesso ruolo che ricopre alla Lazio. Cinque gol e qualche assist a Ben Yedder, il bomber di casa che più volte ha salvato il Tolosa. Akpa, a 23 anni, diventò il suo capitano. Corsa, sostanza, buona tecnica. Non è un Milinkovic ma ha attitudini da guerriero apprezzate… da Didier Drogba.

Didier

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Già, proprio lui. Didier. Il giorno della firma con la Lazio l’ha elogiato sui social “Forza! Congratulazioni per questa sfida!”. I due hanno preso parte al Mondiale 2014, poi Drogba ha detto addio alla nazionale e Akpa ha continuato a scalare la vetta. Nel 2015, insieme a Gervinho, Kalou e Kolo Touré, ha vinto la Coppa d’Africa in Guinea Equatoriale. Totale: 11 partite. Famiglia di calciatori, stessa passione: Jean-Louis ha giocato in Inghilterra, Jean-Jacques nelle divisioni inferiori francesi. Lui, Jean-Daniel, è quello che ha fatto più strada, toccando anche la Serie A. Arrivò a Salerno come una scommessa ed è diventato titolare fisso, 62 partite e due reti in due stagioni e mezza. In estate ha salutato la città e ringraziato i tifosi: “Senza di voi non sarei l’uomo che sono oggi”. Forse neanche senza i compagni. Mazzarani, scherzando, gli diceva che “se avesse avuto piedi migliori avrebbe giocato nel Real”. Gli volevano bene, proprio come Drogba.

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