Amichevoli di B, il Palermo “arabo” parte malissimo: 0-5 col Pisa (e doppietta di Lucca)

Pisa a valanga su un Palermo rimaneggiato ma apparso fin troppo spento e fragile

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21 luglio – PALERMO

Il calcio estivo lascia il tempo che trova. Fornisce spesso indicazioni embrionali, parziali, talvolta ingannevoli e fuorvianti.

Tuttavia, quando emergono gap talmente evidenti, sotto ogni punto di vista, tra due formazioni parigrado in termini di categoria di appartenenza, è legittimo porsi degli interrogativi e spendersi in una razionale e coscienziosa riflessione.

Un’analisi lucida e serena che ti aiuti a perfezionare e ottimizzare, per certi versi anche a rivisitare, la tua strategia in sede di calciomercato.

Il Pisa cala la manita  e travolge per cinque a zero il Palermo di Baldini nel test amichevole disputato a Rovetta, in val Seriana.

Il risultato, per quanto sgradevole e vistoso, non è il principale campanello d’allarme in casa rosanero.

Il Pisa ha cambiato guida tecnica, da D’Angelo a Maran, ma l’intelaiatura dei nerazzurri, al netto di assenze e operazioni di mercato in uscita, è quella di una squadra capace poche settimane addietro di sfiorare la promozione in Serie A, sfumata sul filo di lana in una rocambolesca finale contro il Monza.

Toscani certamente più avanti nella preparazione e più brillanti sul piano atletico. Palermo privo di alcune pedine importanti ed in versione cantiere aperto, in attesa di potenziare e completare la rosa. Constatazioni oggettive, ma non certo attenuanti. Poiché l’inconsistenza e la modestia della prestazione offerta oggi dai rosanero sul rettangolo verde vanno oltre ogni logica contingenza.

Molle, lunga, sfilacciata ed imballata. Sempre in affanno l’odierna banda Baldini, in perenne confusione e ritardo. Mai compatta tra i reparti, né lucida e lineare, in entrambe le fasi di gioco. Un Palermo abulico ed approssimativo, sovrastato sul piano tecnico, fisico e tattico da un Pisa che è parso oggi di un altro pianeta. Pur non facendo nulla di trascendentale, ma disponendo con irrisoria facilità dei numerosi imbarazzi e della pochezza di contenuti tecnici di un avversario ancora alla ricerca di equilibrio, identità e condizione. Il Palermo è sembrato emotivamente svuotato. Si è trascinato stancamente, più che provare a giocare la sua partita. Lo spirito, lo slancio e l’entusiasmo non erano certo quelli dei playoff. Ma questo era fisiologico.

Quella pagina, seppur esaltante e meravigliosa, bisogna archiviarla nel cassetto dei dolci ricordi Proiettandosi ad una realtà ben diversa. Adeguando gli standard di questa rosa al livello della nuova categoria. Cercando di individuare sul mercato almeno, cinque o sei elementi, in grado di elevare la cifra tecnica, di esperienza e personalità per ben figurare in un campionato affascinante quanto difficile da interpretare. Definendo il prima possibile il futuro di chi ha esaurito la scorta di chances o il suo ciclo motivazionale. Togliendo tutte le parti in causa dal limbo e dagli impacci.  Realtà già nota a tecnico, direttore sportivo ed intero management del club entrato a far parte dalla galassia City Football Group. Ulteriormente focalizzata nel corso di questa scialba performance estiva contro Lucca e compagni.

L’ex bomber rosanero ha firmato una doppietta e messo in seria difficoltà l’intera difesa di Baldini. Mastinu ha fatto altrettanto. Berra ha calato il pokerissimo. Entrare nelle pieghe tecnico-tattiche di questa amichevole è un esercizio superfluo. I nerazzurri hanno dominato in ogni zolla del manto erboso, trovando ampiezza e profondità con una facilità disarmante. Il Palermo ha girovagato per il campo, senza trovare mai i tempi del pressing corale, allungandosi maldestramente ed esponendo la linea difensiva alle verticalizzazioni avversarie, non riuscendo mai ad arginare il fraseggio toscano in fase di interdizione. Poco o nulla ha funzionato nei meccanismi difensivi: scalate, diagonali, chiusure, marcature preventive. Tutto molto male. Lucca e Mastinu e Berra hanno battuto Massolo in beata solitudine, il portiere rosa ha evitato un passivo ancora più pesante con un paio di parate d’istinto. Gli avversari gli sbucavano da tutte le parti.

De Rose e Dall’Oglio hanno sofferto molto dinamismo e qualità degli omologhi di ruolo. Idem l’intera linea difensiva, centralmente come sugli esterni. Slegato ed evanescente il tridente alle spalle di un Brunori chiaramente in ritardo di condizione. Nessuno tra Valente, Silipo, Fella e Floriano ha mai saltato il suo diretto avversario o creato i crismi della pericolosità. Se si eccettua un colpo di testa di Marconi, in avvio di gara, che si è stampato sulla traversa, il Palermo non ha mai calciato nello specchio della porta avversaria. Baldini ha sottolineato come sia importante che una sconfitta del genere arrivi adesso. Quando il risultato non conta nulla e non vi sono punti pesanti in palio. Poiché costituisce comunque un passaggio molto utile per capire come migliorare la squadra in vista dell’inizio ufficiale della stagione. Nulla di più vero.

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