Amauri punge: “Aguero alla Juve? Marketing. E su Pogba…”

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Dal 2006 al 2008 punta di diamante e bomber principe di un Palermo che recitava un ruolo da protagonista in Serie A.

Cinquantasei presenze condite da ventitre gol, Carvalho de Oliveira Amauri ha toccato all’ombra del “Barbera” l’apice della sua condizione psicofisica.

Terminale offesnivo capace di conciliare forza, esplosività, potenza e sopraffina tecnica individuale, stazza imponente e dominante nel gioco aereo, Amauri era davvero implacabile sotto rete e difficilmente marcabile nelle sue giornate di grazia. Il Palermo da sogno di Francesco Guidolin visse l’ebrezza del primato in classifica e sfioro la qualificazione alla Champions League, frenato proprio dal grave infortunio patito in quel di Siena che mise fuori causa il brasiliano nell’intero girone di ritorno. L’esperienza tra luci ed ombre alla Juventus e tante altre casacche prestigiose indossate in Italia, Torino, Parma, Fiorentina e Napoli trale altre.

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Intervistato dal portale TuttoJuve.com, l’ex attaccante bianconero ha analizzato i temi caldi in casa Juventus. Tra gli argomenti toccati, anche il possibile ritorno di Paul Pogba, manifestando più di una perplessità: “Ho un po’ cambiato idea, sarebbe un po’ come se tornassi al Palermo. L’attuale politica della Juve è improntata molto sui giovani, l’unico che ho visto ritornare in tempi recenti è Higuain ma perché era un giocatore di proprietà del club. Nonostante la presenza di Cristiano e di Dybala, si era messo a disposizione ed era riuscito ad esser decisivo in molte sfide dello scorso anno. Pogba è ancora giovane, ma ha fatto la sua storia. Ho letto anche di Aguero, credo verrebbe acquistato più per una questione di marketing. La cena con protagonisti McKennie e Dybala tra gli altri? Ho sperato fosse un pesce d’aprile, ma invece non lo era. È stata una mancanza di rispetto non solo nei confronti di società e tifosi, ma anche per tutte quelle persone che rispettano le regole. Viviamo ancora in tempo di pandemia, dove le persone muoiono ogni giorno. Anche ai miei tempi sono successe queste cose, ma qui il contesto è totalmente differente. E poi tra pochi giorni c’è un derby importantissimo, è un match a cui bisogna prestare il massimo dell’attenzione. Sono stati degli irresponsabili, non ci sono scuse perché questa è una figuraccia mondiale“.

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