Allenamento, tattica e i nuovi. Così Pioli mette benzina scudetto al Milan

Per la capolista due settimane senza impegni ravvicinati: l’occasione per potenziare la squadra, perfezionare il gioco e tirare a lucido Mandzukic & co.

Non parlategli di stilare tabelle o di etichettare snodi cruciali lungo la stagione: Stefano Pioli declinerà gentilmente l’invito. Se però c’è da cogliere l’attimo, l’allenatore del Milan non si tirerà indietro e sfrutterà l’occasione, proprio come fanno Ibra e i suoi fratelli quando mettono piede nell’area di rigore avversaria. Ecco, l’occasione di questo inizio febbraio porta dritto a Milanello, dove da ieri il Diavolo ha cominciato a rifornirsi di benzina per la corsa scudetto e per il cammino in Europa. Prima di Bologna era stato lo stesso Pioli a cerchiare di rosso questi giorni: “Dopo questo impegno avremo a disposizione due settimane pulite”. Il che, per una squadra in campo senza sosta da settembre, la più impegnata finora tra le italiane, significa tanto, tantissimo. Tabelle da titolo magari no, ma pianificazione assolutamente sì. Per arrivare brillanti al tour de force che scatterà da metà mese in avanti, quando si tornerà a giocare ogni tre giorni, e portare al top della condizione anche i nuovi arrivati. Primo fra tutti Mario Mandzukic.

Come cambia l’allenamento

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Il croato ha aperto le danze in anticipo, presentandosi insieme a Tomori, Calhanoglu e altri compagni nel secondo dei due giorni di riposo concessi da Pioli alla squadra dopo il 2-1 del Dall’Ara. Per la ripresa ufficiale dei lavori lo hanno raggiunto tutti gli altri: Milanello non è mai stato così affollato come ieri pomeriggio. Sotto gli occhi del d.t. Maldini e del d.s. Massara, Pioli ha ritrovato tutta la rosa, fatta eccezione per gli infortunati Kjaer, Gabbia e Brahim Diaz (i tre si sono comunque uniti ai compagni per la foto di squadra ufficiale, scattata sotto il sole di Carnago). È già un ottimo punto di (ri)partenza, perché tutti insieme al lavoro il tecnico rossonero non li vedeva da una vita. Come sfrutterà il momento? Per cominciare, cambiando alcuni aspetti degli allenamenti. Non parliamo di metodi di lavoro, quelli resteranno gli stessi di sempre anche perché hanno fruttato risultati straordinari: il Milan è in testa alla classifica da inizio stagione e – di fatto – anche dalla ripresa del 2019-20, dopo il primo lockdown. Piuttosto, Pioli e i suoi collaboratori interverranno sui volumi e sui carichi di lavoro: tra ieri, oggi e domani i giocatori si alleneranno di più e più duramente, anche se continueranno a “uscire” sul campo una volta al giorno, quasi sempre al mattino, senza raddoppi di sedute. Il mini-potenziamento studiato da Pioli e dai preparatori Matteo Osti e Roberto Peressutti aprirà la settimana, poi i carichi si abbasseranno e torneranno a uniformarsi con quelli dei mesi scorsi, in modo da permettere ai calciatori di “digerire” il cambio di registro e di presentarsi al meglio domenica contro il Crotone. Tre giorni di semina, insomma: in termini di brillantezza, il raccolto si farà più ricco a partire dalla prossima settimana, quella che si chiuderà con la trasferta in casa dello Spezia e che precederà l’uno-due con Stella Rossa e Inter tra Europa League e campionato.

Come cambia la tattica

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Scarico, allenamento e rifinitura: preparazione estiva a parte, il ritmo generalmente tenuto a Milanello segue questo schema. Per un allenatore non è il massimo, specialmente perché il giorno dopo la partita il gruppo si divide tra chi ha giocato e chi era in panchina, e l’unico vero momento in cui Pioli può gestire tutti i giocatori insieme è quello della rifinitura, quando ci si concentra soprattutto sulla tattica. In questi giorni invece succederà il contrario: il tecnico potrà finalmente approfondire schemi, principi di gioco ed equilibri di squadra con tutta la truppa a disposizione. Ore preziose per oleare gli ingranaggi della macchina rossonera, ma anche per installare il software della capolista negli ultimi pezzi acquistati dal club a gennaio: Tomori, Meité e Mandzukic.

Come cambieranno i nuovi giocatori

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Proprio sul trio si apre un capitolo a parte, perché questo calendario meno fitto, seppure solo per due settimane, consentirà ai tre rinforzi di integrarsi con ritmi finalmente naturali. L’emergenza continua degli ultimi tempi aveva costretto Pioli a buttarli subito nella mischia, ottenendo risultati contraddittori: c’è chi si è inserito senza soffrire – vedi Tomori, convincente sia contro l’Inter in Coppa che a Bologna in campionato – e chi, come Meité, ha faticato di più. Con Mandzukic siamo a metà strada: nel complicato debutto contro l’Atalanta è stato praticamente l’unico milanista a tirare in porta, ma gli altri spezzoni giocati hanno suggerito che l’ex Juve ha ancora bisogno di tempo per raggiungere la forma migliore e ritrovare il ritmo partita. Questi giorni serviranno a lui e anche allo staff di Pioli, che potrà mettere a punto un profilo fisiologico dettagliato e prevedere eventuali interventi di preparazione da spalmare lungo le prossime settimane, per livellare gradualmente la condizione di Mandzukic – e di Tomori e Meité – con quella del resto del gruppo. E il Milan avrà un’arma in più per difendere il primo posto fino a primavera.

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