Allegri, quel battito che manca e quei cinque cambi che invece ci sono…

A San Siro la Juve non è che abbia perso: non c’era. E sono serate che non possono scivolare senza essere vissute. Specie se Chiesa, che a Napoli faceva il terzino, ora si ritrova centravanti…

La Juventus non ha perso: ha lasciato l’impressione di un vuoto. Ai suoi tifosi e non alla competizione, che seleziona l’Inter quasi d’inerzia, forse solo con la presenza perché l’Inter c’era, la Juve no. In modo netto nell’avvio che sembrava praticare l’ipnosi alla partita – e sembra anche che i vincitori si lascino davvero cullare da questa danza lenta, lentissima. Segnano perché la Juve sta molto bassa ma non difende, non contrasta, prova solo ad assorbire ma Dimarco filtra. Gioca solo l’Inter ma la mancanza di vibrazione della Juve toglie qualcosa anche ai nerazzurri che (come tutti) non riescono a farsi un’idea delle intenzioni degli avversari. Sembrano (i bianconeri) casualmente radunati. È improvvisazione senza musica e senza jazzisti.

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