Allegri punta su due ali “vere”, e fiducia a Kean e Kulusevski

Juve in Campania per rialzarsi dopo l’Atalanta, Allegri non fa la rivoluzione: “Fuori dalla tempesta con la serenità e l’ordine”. Verso un 4-4-2 con due ali vere

La Juventus arriva a Salerno in cerca di una svolta, spera di potersi curare lì parte delle ferite, cerca rifugio in un porto sicuro per sfuggire alla tempesta. La metafora marinara è un “classicone” di Max Allegri, rispolverato anche alla vigilia: “Dobbiamo trovare un modo per uscire dalla tempesta e non combattere la tempesta”. Per farlo, non sono attese mutazioni tattiche o mosse risolutive. Sempre Max: “Io non ho mai inventato niente, ho fatto di necessità virtù. In questo momento ci vuole ordine, concretezza e serenità”.

Traduzione di ordine: 4-4-2, senza esperimenti. Traduzione di concretezza: due punte più due ali vere per provare a sbloccare un attacco inceppato, due centrocampisti di gestione e interdizione per evitare sorprese. Traduzione di serenità: inserimento di qualche giovane che “porta spensieratezza”.

Per l’ultima voce, gli indizi puntano su Kulusevski e Kean, la coppia di Kappa nata nel nuovo millennio. Dejan nell’ultimo anno e mezzo è sembrato tutto meno che spensierato, ma ora l’infortunio di Chiesa potrebbe dargli in gestione per un po’ la fascia destra, vero “giardino di casa”. Certo, da lì parte anche Dybala, ma Allegri assicura che “basta dargli due maglie e poi un modo per giocare insieme lo trovano”. Kulusevski è recentemente passato dallo status di “intoccabile pedina per presente e futuro” a “possibile sacrificio sul mercato, anche a gennaio”: questa fase, in cui può avere un impiego più continuo, sarà decisivo per il suo futuro.

Agirà da ala vera, con Bernardeschi sull’altra fascia e Cuadrado alle spalle con cui combinare. L’altro cambio in attacco non è forzato da un infortunio: Kean prenderà il posto di Morata. Allegri però ci ha tenuto a puntualizzare: “Alvaro con l’Atalanta è stato fra i migliori, su di lui ci sono pregiudizi, c’è accanimento”. Resta il fatto che là davanti c’è da cambiare marcia e la Salernitana può essere l’avversario giusto per farlo (seconda peggior difesa, 29 gol incassati). Kean cerca con costanza e convinzione la porta e per Allegri “ha gol nelle gambe e attacca di più l’area”. Sarà la sua quarta partita da titolare (tre vittorie, se non altro porta bene), in due ha fatto gol (Spezia e Roma), in una è stato sostituito dopo 45’ (il derby).

È un esame, per lui e per tutti. Il tecnico può anche dire che “la rincorsa può essere divertente” e ricordare che “restano tanti obiettivi”, ma il clima è quello che è, di tempesta. “Alla Juve non ci sono anni di transizione”, ammette. Ma quest’anno non ci sono nemmeno partite scontate. Il club che dominava con autorità le “piccole” è stato smontato da Empoli e Verona, solo restando a questa gestione. Salerno è anche località turistica, ma questi non sono tempi da gite.

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