Allegri oltre la gabbia cerca il piano anti-Brozovic: il ruolo chiave di Morata

Partito Kulusevski, l’arma della Juve nelle ultime due stagioni contro il croato, cercasi altre soluzioni per bloccare alla fonte il gioco dell’Inter. Le caratteristiche dello spagnolo lo rendono fondamentale in fase di non possesso. Con poche alternative, da Bernardeschi a Dybala

Da due anni è il piano partita della Juventus contro l’Inter, che in panchina ci fosse Andrea Pirlo – che comunque l’armata dell’anno scorso di Conte l’ha battuta due volte più un pareggio, in quattro sfide – o adesso Massimiliano Allegri. Punto primo della lavagna: fermare la fonte del gioco nerazzurra, Marcelo Brozovic. Esegue Dejan Kulusevski, schierato da seconda punta in missione speciale sul croato in fase di non possesso. Solo che adesso lo svedese non c’è più, né McKennie che per dinamismo e posizione in campo poteva essere prezioso per questo tipo di impiego, ma la necessità resta e quel lavoro ci sarà bisogno di riuscire a farlo diversamente.

OCCHIO AL BUCO

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Si è parlato, con ragione, dell’idea di una gabbia per Brozovic. Spendendo allo scopo magari Locatelli e/o Danilo adattato di nuovo a centrocampo dove è perfettamente a suo agio e/o Rabiot accentrato al bisogno. Ma spingerli in quella zona del campo rischierebbe di creare buchi, in una posizione nevralgica, che renderebbero particolarmente vulnerabile la Juve, impensabile per chi come Allegri fa dell’equilibrio e della solidità il proprio mantra. Non per questo l’uomo in missione era sempre arrivato da davanti, un attaccante a cui chiedere di fare un certo tipo di lavoro in fase di non possesso.

PAZZA IDEA

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L’idea è ardita, l’adattamento richiesto forte, il ruolo è diverso, ma una punta con queste doti di sacrificio difensivo la Juventus ce l’ha in organico: Alvaro Morata. Lo spagnolo non è Kulusevski, evidentemente. Ma ha capacità di fare un certo tipo di lavoro, quando la palla ce l’hanno gli altri, abbinata a un’indubbia generosità e propensione alla fatica che gli è valsa da un paio di mesi una nuova vita dopo l’arrivo di Vlahovic, nella veste di attaccante di fascia alla Mandzukic, che è tra le soluzioni più interessanti della seconda parte di stagione della Juve.

BENEFICI E VARIABILI

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Non si tratterebbe di accentrare Morata in pianta stabile sotto punta, come era per Kulusevski, non necessariamente almeno, bensì di dedicarsi alla mansione solo in fase di non possesso, occupando (come già succede ora) la predizione offensiva prediletta o designata quando la palla ce l’ha la Juve. Lo spagnolo oltretutto potrebbe interpretare le richieste con caratteristiche che, immaginando anche Cuadrado dall’altra parte, permetterebbero ad Allegri di passare con uno schioccare di dita dal preferito 4-3-3 al più quadrato 4-4-2 (col colombiano più indietro) o al 3-5-2 (con il Panita e De Sciglio a tutta fascia) che permetterebbe di mettersi a specchio rispetto a Inzaghi.

LE ALTERNATIVE

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C’è un altro giocatore che a onor del vero potrebbe calarsi anche con maggiore naturalezza nella mansione, Federico Bernardeschi: il cui recupero dalla pubalgia si sta dimostrando non banale, comunque già visto sulla trequarti non solo in azzurro ma anche con Allegri nelle secche di inizio stagione, con il Chelsea. Tutte strade che spingerebbero verso la panchina il più atteso, per tanti motivi: Paulo Dybala. A meno che quel lavoro difensivo che faceva Kulusevski, da sotto punta alle spalle del centravanti, non si provi a chiederlo proprio alla Joya, che nel tridente pesante ha avuto giornate interessanti in termini di attività in fase di non possesso. Questo è un lavoro diverso ma le motivazioni di questi giorni per l’argentino sono benzina speciale.

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