Allegri: “Me l’ha comunicato ieri. Deluso? No: i campioni passano, la Juve resta”

Il tecnico bianconero alla vigilia di Juve-Empoli: “Cristiano non ha intenzione di restare alla Juventus, ha fatto una scelta. Il sostituto? Se troviamo chi ci migliora bene, altrimenti possiamo restare così. E McKennie deve rimanere”

È la vigilia di Juventus-Empoli, il debutto bis di Massimiliano Allegri allo Stadium e il ritorno dei tifosi sugli spalti (“Una bellissima cosa che ci regalerà tante emozioni”, dice il tecnico) però l’attenzione è concentrata soprattutto su Cristiano Ronaldo, che domani sera non ci sarà. Allegri lo chiarisce a inizio conferenza: “Cristiano ieri mi ha comunicato che non ha intenzione di rimanere alla Juventus ed è per questo che domani non sarà convocato. Oggi non si è allenato, ha liberato l’armadietto e salutato i compagni. Gli auguro ogni fortuna, ma noi adesso dobbiamo concentrarci solo sui risultati: bisogna farli anche senza di lui”.

La Juve resta

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A giudicare dal sorriso, l’addio di Ronaldo non lo ha sconvolto, anche se una settimana fa gli aveva detto che sarebbe rimasto: Allegri è uomo pratico e abituato ai cambiamenti imposti dal mercato. “Non sono deluso – spiega – Cristiano ha fatto una scelta, i campioni passano così come gli allenatori, resta la Juventus che è la cosa più importante. E’ stato tre anni qui, ha dato il suo apporto, si è messo a disposizione e ora va via. La vita va avanti. Che cosa è cambiato in una settimana? E’ il mercato, è cambiata la situazione e bisogna accettarla. Sabato mattina prima di Udine abbiamo parlato e gli ho detto che non avrebbe giocato. Io nel calcio non mi meraviglio più di niente. Alla Juve restano solo quelli che lo vogliono. Abbiamo un bel girone di Champions e tante cose da fare”.

PIÙ RESPONSABILITÀ

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Resteranno Dybala, Morata, Chiesa, Kulusevski, tutti giocatori che adesso avranno più occasioni per dimostrare ciò che valgono: “I ragazzi sono già tutti responsabili ma la differenza la farà arrivare all’equilibrio mentale giusto che ci permetterà di gestire le partite nei momenti come quelli che ci sono capitati a Udine: sono stato contento della prestazione, ma sono dispiaciuto perché siamo finiti sulla casella imprevisto e non abbiamo saputo reagire”. Più che preoccupato per la perdita di un giocatore importante a pochi giorni dalla fine del mercato si dice “incuriosito da vedere come giocherà la squadra domani e poi come migliorerà nel tempo. Gli alibi sono per i perdenti e per i deboli, noi dobbiamo ripartire facendo meglio che a Udine. I gol non mi preoccupano, possono arrivare da tanti, la squadra li ha nelle gambe, è più importante subirne di meno: nelle ultime due partite, tra l’amichevole con Atalanta e il campionato, abbiamo fatto 5 gol e ne abbiamo subiti 3. In Serie A vince chi ha la miglior differenza reti”.

IL SOSTITUTO

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Inevitabile la domanda sul successore di CR7: “Mancano ancora tre-quattro giorni e con la società siamo in linea, se riusciamo a trovare un giocatore che può migliorare la nostra rosa va bene, altrimenti andiamo avanti così perché sono soddisfatto dei ragazzi che ho. Arthur sta per rientrare e McKennie deve restare, ha gol nelle gambe ed è un giocatore offensivo. Davanti siamo messi bene, Chiesa è un attaccante, sia che giochi centrale o esterno”. I nomi restano quelli: Kean (favorito) e Icardi restano i più accreditati. Sulla formazione anti Empoli non si sbilancia, neanche su Locatelli titolare: “Morata sta bene, il modulo dipende dai giocatori che utilizzo, dobbiamo essere arrabbiati per i due punti lasciati a Udine”. Una vittoria servirà anche ad archiviare più in fretta la vicenda Ronaldo”. Infine una battuta sul caos legato alle gare delle nazionali dei sudamericani durante la sosta: “Chissà se avrò 11 giocatori contro il Napoli – scherza – non si capisce ancora che cosa devono fare i giocatori”.

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