Allegri: «Juventus alla pari delle big. Higuain-Dybala? Non dimenticate Mandzukic…»

Allegri: «Juventus alla pari delle big. Higuain-Dybala? Non dimenticate Mandzukic...»
© MANUELA VIGANTI

L’allenatore bianconero per il match con il Siviglia: «Evra partirà titolare, come Buffon. Ho solo un dubbio a metà campo, con cinque giocatori a disposizione. Devo decidere in base alla lettura della partita, ci sono calciatori che hanno giocato in Nazionale una partita dopo l’altra. La prima partita di Champions è la più importante: si mettono le basi per raggiungere il primo obiettivo, ossia il passaggio del turno»twitta

TORINO – Massimiliano Allegri vede così la sfida contro il Siviglia: «Evra partirà titolare, come Buffon. Ho solo un dubbio a metà campo, con cinque giocatori a disposizione. Devo decidere in base alla lettura della partita, ci sono calciatori che hanno giocato in Nazionale una partita dopo l’altra. La prima partita di Champions è la più importante: si mettono le basi per raggiungere il primo obiettivo, ossia il passaggio del turno. E’ normale che giochiamo per vincere ogni volta che partecipiamo alla Champions. Si punta sempre al massimo risultato. Il Siviglia ha vinto cinque Europa League nelle ultime 10, gioca in modo diverso rispetto all’anno scorso quando difendeva in modo diverso. Ora loro difendono attaccando, fanno molti gol e noi dovremo avere pazienza. Nella testa c’è un solo obiettivo: portare a casa i tre punti».

IL NOSTRO LIVELLO – «Noi come il Barcellona? Io penso a una partita per volta. A marzo dovremo arrivare nelle migliori condizioni, fisiche e mentali. Gli episodi dovranno favorirci, è chiaro. Se saremo all’altezza del Barcellona, conta meno di vincere. E in campionato la Juventus non vince perché è scritto, ci vuole molta calma ed equilibrio, perché le avversarie sono forti. Facciamo un passo alla volta».

DA BERLINO A… – «Per me la finale di Berlino non è stata una sorpresa. E’ eccessivo dire che siamo i favoriti per la Champions: siamo stati allestiti per lottare con Real, Barcellona, Bayern e Manchester City per arrivare fino in fondo. La differenza rispetto a due anni fa? Quattro giocatori ci sono ancora oggi, siamo ora in fase di allestimento, ho sei giocatori nuovi, abbiamo iniziato il 2 agosto, c’è stata la sosta. Siamo ai lavori in corso, in campionato siamo partiti discretamente bene, adesso vediamo in Champions. Un passo alla volta, inutile pensare a cosa succederà a marzo, aprile…».

DAL PIPITA A MARIO – «Higuain può e deve migliorare, come tutti. Lo dimostra Buffon, che lavora sempre per migliorarsi. Nel reparto d’attacco abbiamo anche Dybala, Mandzukic e Pjaca: Mario è stato fuori con il Sassuolo, ma ha grande esperienza internazionale perché ha vinto la Champions e dovunque è andato ha vinto. E’ un valore aggiunto per noi».

LA PRESSIONE – «Alla Juventus la pressione c’è sempre, perché si gioca per vincere. Ma non bisogna farsi prendere dall’ansia, quando le cose andranno peggio. Non è che diventiamo all’improvviso una squadra di brocchi… Domani contro il Siviglia troveremo difficoltà: portare a casa i tre punti sarà dura, ma dovremo avere umiltà e senso di responsabilità. La Juve vincente in campionato e Champions? Noi non dobbiamo farci trasportare dai facili entusiasmi o dall’euforia all’esterno dello spogliatoio».

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UNA JUVE PIU’ EUROPEA – «Lo dirò a fine Champions in base ai risultati, sono quelli che contano. I tifosi vedono la Coppa come primo obiettivo, ma la verità è che il nostro obiettivo è il sesto scudetto di fila. La Champions è un torneo a sé, ci giocheremo le nostre chance come negli ultimi due anni».

LE SCELTE IN MEDIANA – «Devo valutare, può darsi che giochino sia Asamoah sia Pjanic. Oppure ne gioca uno solo…».

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