La situazione è complessa, parecchio: non c’è un bianco e un nero. E non c’è, ancora, una verità assoluta. Bensì una in divenire, che in base alle novità del momento prende forma e colori. Realtà che, in attesa dei fatti, si sviluppa con le parole. Dunque vanno pesate con il bilancino del farmacista le frasi pronunciate da chi recita una parte da protagonista nella vicenda relativa al rinnovo del contratto di Massimiliano Allegri. Sì, dopo questa annata, sarà legato alla Juventus anche per la prossima stagione ma il tema del prolungamento è d’attualità stretta. Ma prima di addentrarci nelle viscere della questione, avviciniamoci con una delle massime partorite da quel genio di Salvador Dalì, “Più di tutto mi ricordo il futuro”.
Pro Max e No Max
Già, davvero difficile pensare solo al presente, che non significa più tallonare il sogno scudetto, bensì concretizzare il posto Champions 24/25 e avvicinare la possibilità di alzare la Coppa Italia. Non pochissimo, ci mancherebbe, ma nemmeno abbastanza per distogliere il pensiero che assilla il mondo del tifo bianconero, peraltro da tempo polarizzato sui Pro Max e No Max. Più girano le lancette e meno è facile concentrarsi su altro. Le novità di ieri sull’argomento offrono altre riflessioni su questa partita a scacchi che vede, seduti al tavolo, da una parte la Juventus con il dt Giuntoli affiancato da Manna e dall’altra lo stesso Allegri. Ma ieri, al fianco del livornese si è presentato, anche se non in carne e ossa, Giovanni Branchini, uno dei procuratori più importanti del panorama calcistico nonché molto vicino al tecnico bianconero.
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